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Gli archistar

Chi sono gli archistar e perchè sono così influenti?

L'architettura, tradizionalmente vista come una professione dedicata alla costruzione funzionale e estetica degli spazi, ha subito una trasformazione notevole con l'emergere della figura dell'"archistar". Ma chi è l'archistar, e come si differenzia dagli architetti tradizionali? In questo articolo, esploreremo come gli architetti sono diventati celebrità, il loro impatto sul panorama urbano e culturale, e le critiche che circondano questa figura ambigua.

Come l'Archistar ha Ridefinito il Concetto di Architetto Tradizionale in un'Età di Celebrità

L'archistar è un fenomeno relativamente recente, nato alla fine del XX secolo, quando il mondo dell'architettura ha iniziato a intrecciarsi con quello delle celebrità. A differenza dell'architetto tradizionale, che spesso opera nell'ombra, l'archistar è una figura pubblica, un brand a sé stante. Nomi come Frank Gehry, Zaha Hadid, e Renzo Piano non solo sono conosciuti per i loro edifici, ma sono diventati essi stessi sinonimi di uno stile unico e di una visione artistica. Questo cambiamento riflette una società che valorizza sempre più l'individuo e la sua capacità di rompere con le convenzioni.

L'Influenza delle Archistar sulla Cultura Popolare e sui Media: Una Nuova Forma di Comunicazione Architettonica

L'archistar non è solo un creatore di edifici, ma anche un creatore di contenuti culturali. Attraverso mostre, interviste, libri e collaborazioni con marchi di lusso, queste figure ampliano il loro impatto oltre il mondo dell'architettura. La loro presenza nei media e nei social network ha contribuito a democratizzare l'architettura, rendendola accessibile a un pubblico più ampio e diversificato. Tuttavia, questo ha anche portato a una certa superficialità nella percezione dell'architettura, dove l'aspetto estetico o il "wow factor" può prevalere sulla funzionalità e sull'integrazione con il contesto urbano.

Le Critiche e le Controversie: L'Architettura delle Archistar tra Innovazione e Monumentalismo

Nonostante il successo e la fama, la figura dell'archistar è anche oggetto di critiche. Spesso accusate di promuovere un'architettura eccessivamente spettacolare e poco attenta alle esigenze locali, le archistar sono viste da alcuni come promotori di un nuovo "monumentalismo" contemporaneo. Le loro opere, sebbene iconiche, talvolta sono criticate per il loro impatto ambientale, i costi esorbitanti, e la scarsa connessione con il tessuto urbano preesistente. In molti casi, questi progetti sono percepiti più come manifestazioni del potere e del prestigio personale dell'architetto che come risposte funzionali ai bisogni della comunità.

La Dicotomia tra Archistar e Architettura Sociale: Due Visioni Opposte del Ruolo dell'Architetto

Un altro aspetto che alimenta il dibattito sulla figura dell'archistar è la dicotomia tra l'architettura d'élite e l'architettura sociale. Mentre le archistar creano edifici che diventano simboli globali, un crescente movimento di architetti si concentra su progetti a basso costo e ad alta utilità per le comunità meno servite. Questa divisione solleva interrogativi sul vero ruolo dell'architettura: deve essere un'arte al servizio del prestigio e dell'estetica, o una disciplina etica volta a migliorare la qualità della vita di tutte le persone, indipendentemente dal loro status sociale?

Il Futuro delle Archistar: Verso una Nuova Generazione di Architetti-Celebrità o un Ritorno all'Anonimato?

Guardando al futuro, la figura dell'archistar potrebbe evolversi in due direzioni. Da un lato, potremmo assistere all'emergere di una nuova generazione di architetti-celebrità, che continueranno a utilizzare i media per ampliare la loro influenza e il loro brand personale. Dall'altro, potrebbe verificarsi una reazione contro questo fenomeno, con un ritorno a un'architettura più collettiva e meno centrata sulla figura del singolo. In entrambi i casi, il ruolo dell'archistar continuerà a stimolare dibattiti su cosa significhi essere un architetto nel XXI secolo.

In definitiva, l'archistar non è solo un architetto di successo, ma un riflesso delle dinamiche sociali ed economiche del nostro tempo. La loro ascesa racconta la storia di un'epoca in cui l'individualismo, la globalizzazione e l'estetica spettacolare sono diventati valori predominanti. Tuttavia, come ogni fenomeno legato alla celebrità, l'eredità delle archistar sarà giudicata non solo dai loro successi immediati, ma dalla loro capacità di creare un impatto duraturo e positivo sulla società e sull'ambiente costruito.

Come l'archistar influenza il valore degli edifici

C’è un metodo per misurare la propria fama, ovvero per capire quanto si è davvero conosciuti. Il nostro connazionale, Renzo Piano, ha saputo, infatti, che la sua firma vale 19 piani di palazzo in più rispetto a quella di un qualsiasi architetto esistente sul pianeta terra.

Tale dato che tiene conto dei valori dei progetti firmati dalle archistar, molto note oggigiorno, è stato rilevato dalla London School of Economics. L’istituto ha effettuato una ricerca per dimostrare cosa succede nelle amministrazioni cittadine. Ovvero, si è sempre più disponibili ad approvare progetti di architetti recanti firme importanti.

La scuola ha studiato i grattacieli e la tendenza del settore costruzioni nel commissionare progetti ad architetti famosi. In questo modo è più semplice ottenere il placet per creare gli edifici.

Stando alle stime, la firma di un archistar vale circa 19 piani di grattacielo in più rispetto ai progetti realizzati da architetti standard.

A Londra questa è praticamente la norma. Infatti, circa il 25% degli edifici porta il nome di un architetto famoso: ad es. lo Shard di Renzo Piano. A Chicago, invece, questa percentuale è molto più bassa, ovvero del 3%, nonostante il gran numero dei grattacieli nella metropoli americana.

La School of Economics di Londra ha rilevato che su circa 41 grattacieli, 21 sono stati realizzati dal 2000 al 2014 e ce ne sono 7 in costruzione.

I grattacieli sono una scelta ghiotta per il mercato, soprattutto se a realizzarli sono le archistar più alla moda. Continuiamo a ribadirlo: i nomi noti non dispiacciono mai alle amministrazioni locali.

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