A Roma si torna a discutere di federalismo fiscale e service tax sugli immobili
Il 27 Aprile scorso si è tenuta a Roma la Commissione bicamerale per il federalismo fiscale: la mattinata è stata occasione per presentare più nel dettaglio i nuovi progetti e chiarire i dubbi persistenti, talvolta infondati. In primis quello dello spettro dell’Ici sulla prima casa, che riemerge con forza ogni volta che si compie un ulteriore passo verso il federalismo fiscale. Per il momento comunque il Governo esclude categoricamente una possibile reintroduzione dell’ici sulla prima casa. Mentre le Regioni auspicano il superamento dell’IRAP, traguardo che allo stato dei fatti risulta ancora improbabile o quantomeno lontano, a livello comunale si sta avviando un riordino del fisco immobiliare. La direttiva dominante è quella di semplificare al massimo queste entrate, non solo per agevolare la burocrazia ma anche per complicare il meno possibile la situazione per il cittadino contribuente. Secondo quest’ottica il ministro per la semplificazione normativa, Roberto Calderoli, ripropone la “service tax”, ovvero una sorta di imposta unica sugli immobili, che includa tutti gli attuali tributi. Il rappresentante della Lega Nord ha illustrato le tappe dei decreti attuativi imminenti: federalismo demaniale, autonomia comunale e infine, nell’ordine temporale, quella regionale. Nonostante l’entusiasmo e l’ottimismo dimostrati è evidente, dalle parole del ministro, che molte questioni restano irrisolte e che i tempi di attuazione non sono immediati. Durante il suo intervento, in occasione della conferenza di cui sopra, Calderoli ha tenuto infine a precisare che ogni intervento per l’avvio del federalismo a fini fiscali non andrà ad intaccare in alcun modo la coesione sociale del Paese. Per ulteriori aggiornamenti riguardo il federalismo fiscale leggete i prossimi articoli.