Impianto elettrico e risparmio energetico: cosa c'è da sapere

Quando si decide di ristrutturare casa è necessario pensare all'impianto elettrico in modo tale da creare una casa ecosostenibile quindi un notevole risparmio energetico. Le nuove tecniche edilizie si stanno orientando verso un maggiore risparmio energetico riuscendo a creare delle abitazioni sempre più rispettose dell'ambiente. E' necessario a questo punto cercare di comprendere quali sono i passi necessari per creare un sistema compatibili con l'ambiente. Non bisogna dimenticare che un impianto vecchio o non a norma potrebbe essere un grosso problema per la sicurezza della propria abitazione tenendo presente che l'usura potrebbe creare dei cortocircuiti. Quindi bisogna prima di tutto comprendere quali sono le normative che devono essere seguite per avere la certezza di possedere una casa non solo bella e confortevole ma anche in grado di rendere un'immobile ecocompatibile.

Impianto elettrico: qual è la normativa vigente?

La nostra abitazione dovrebbe essere un luogo sicuro dove vivere senza rischiare, ogni volta che si adopera un dispositivo, di avere un incidente. Sebbene non finiscano spesso sui mezzi di comunicazione, durante il corso dell'anno sono oltre duecentomila portando delle conseguenze abbastanza serie. Un altro problema molto importante è rappresentato dal fatto che molti appartamenti ancora non posseggono un vero e proprio impianto moderno quindi è consigliabile cercare di mettersi in regola il più velocemente possibile in modo da mettersi al riparo da problemi ancora peggiori. E' inoltre importante tenere presente che esistono delle regole che devono essere seguite per riuscire a mettere in sicurezza la propria abitazione. E' necessario tenere presente che la legislazione in questo settore, essendo una materia molto delicata, è stata rivista ed aggiornata molto spesso. Quella a cui ci si rifà attualmente è la legge 46/90 entrata in vigore nel 1990 per poi avere l'aggiornamento DM 22/01/2018 n. 37 per le leggi italiane e la norma Cei 64-8. Nel primo caso vi sono una serie di regolamentazioni che vanno a determinare tutte le caratteristiche progettuali per l'impianto. Sicuramente la legge 46/90 è stata una pietra miliare perché ha determinato la necessità, per vedersi riconosciuto l'impianto elettrico a norma, di servirsi di un tecnico specializzato, il dovere di inserire degli elementi per la sicurezza domestica e molto altro ancora. Il DM 22/01/2018 n. 37 che indica nel proprietario dell'impianto l'obbligo di manutenzione seguendo i manuali che sono stati rilasciati dall'azienda installatrice. Infine la direttiva Cei 64-8 indica la dotazione minima che un

  • livello base: a questa tipologia di impianto si fa riferimento ad una configurazione minima sicura ma senza alcun tipo di misure per il risparmio energetico;
  • livello standard: è un livello intermedio nel quale vi sono dei miglioramenti rispetto a quello precedente ma non sufficienti per poter essere definito pienamente moderno;
  • livello domotico: in questo caso troviamo il massimo dei ritrovati tecnici del momento con una impronta molto importante per ciò che concerne la automazione domestica.

Ma comunque sorge spontanea la domanda: può la domotica rendere l'appartamento ecosostenibile? Si tratta di un quesito abbastanza complesso perché se da un lato si va a parlare di prodotti oltremodo avanzati dall'altra non c'è l'automatismo che porta al risparmio energetico. Sicuramente poter avere il pieno controllo dell'impianto di riscaldamento e controllare in qualsiasi momento il proprio termostato è un punto a favore tenendo comunque presente che è possibile agire sulle termo valvole e sull'impianto di condizionamento dell'aria. Inoltre è possibile spegnere le luci che magari per la fretta erano rimaste accese o ancora spegnere la lucetta dello stand by degli elettrodomestici. Piccoli accorgimenti che possono rendere il nostro ambiente decisamente più salubre ed ecologicamente attento.

Come richiedere il bonus risparmio energetico?

L'ecobonus 2019 rappresenta un ottimo modo per vedersi rimborsata una parte, abbastanza sostanziosa, di quanto è stato speso per aggiornare il proprio impianto elettrico. Naturalmente si va a parlare di un prodotto in grado di ottenere un importante risparmio energetico quindi deve contenere al suo interno degli elementi innovativi, vediamone alcuni:

  • una nuova caldaia;
  • impianto fotovoltaico;
  • sostituzione di infissi e finestre;
  • installazione di valvole termostatiche, impianti domotici e tutto ciò che può far risparmiare energia.

Il bonus risparmio energetico viene corrisposta in misura del 65% sul lavoro effettuato e viene dato sotto forma di rimborso irpef o ires in dieci rate annuali. Questo è soggetto al livello di prestazioni ottenute in termini di efficienza energetica sia per gli appartamenti privati sia per le aree comuni del condominio.