Ormai tutti li conoscono e tantissimi ne stanno usufruendo; si tratta dei Bonus introdotti dalla Manovra del 2020: L’ecobonus 110% e il Bonus ristrutturazione facciate.
Quale bonus è da richiedere nel caso si volesse fare il cappotto termico?
Il cappotto termico è uno degli strumenti più efficaci per isolare la casa e creare un grande risparmio energetico e un' inferiore dispersione di calore, elevando così il comfort abitativo, un notevole risparmio sulla bolletta e l’avanzamento delle classi energetiche della casa. Ma quale bonus si può richiedere per questa ristrutturazione? La risposta è entrambi. Infatti se si vuole installare un cappotto termico si potrà usufruire delle agevolazioni sia tramite il bonus 110% per sia attraverso il bonus facciate. Valutiamo i diversi casi e i requisiti necessari per richiedere i bonus e poter effettuare un cappotto termico.
Cappotto termico: bonus facciata
Questo bonus prevede la detrazione del 90% della spesa sostenuta per il rifacimento delle facciate esterne degli edifici già esistenti; si potranno includere nei lavori anche il rifacimento di balconi,grondaie, ringhiere e persiane purchè siano visibili dalle strade.
I requisiti per richiedere il bonus rifacimento facciata sono molto chiari:
- l’abitazione dovrà essere collocata nelle zone A o B indicate nello specifico dalle certificazioni urbanistiche
- la parete su cui verrà installato il cappotto termico dovrà essere della facciata esterna del palazzo e/o visibile su strada
- bisognerà intervenire su oltre il 10% dell’intonaco della facciata.
La normativa parla chiaro, se l’intervento interesserà più del 10% dell’intonaco sarà obbligatorio intervenire inserendo anche il cappotto termico per diminuire le dispersioni di calore, nel caso in cui, invece si trattasse esclusivamente di ridipingere una facciata, il cappotto termino non è obbligatorio ma comunque può essere incluso nei lavori.
Quando si parla di 10% della superficie interessata va tenuto conto non solo della facciata interessata ma anche il pavimento o il tetto.
Pro e contro del bonus facciata per il cappotto termico.
Il primo punto da analizzare del bonus facciata è la scadenza. Infatti questo bonus scadrà al termine dell’anno corrente e ancora non si è parlato di rinnovo, a differenza del bonus 110 % che invece è stato già prorogato fino al 2023. Nel caso la ditta non terminasse i lavori per tempo saranno i proprietari dello stabile a dover affrontare l’intera spesa senza l’ausilio della detrazione fiscale. Il bonus facciate infatti si ottiene tramite la dichiarazione dei redditi e viene riconosciuta per il 90% di tutte le spese documentate e ripartita in 10 quote annuali. Ma ci sono anche degli aspetti positivi nella scelta del bonus facciata; ad esempio non ci sono limiti di budget e ancora l’aspetto burocratico è molto più snello rispetto al bonus 110%.
Pro e contro dell’ecobonus per il 110%
Per quanto riguarda l’ecobonus 110% invece sicuramente il cappotto termico è uno dei lavori più importanti per ridurre la dispersione di calore influendo positivamente sulla bolletta, garantire il migliore benessere termoacustico interno e aumentare il valore dell’immobile. Sicuramente il superbonus 110% è un bonus più completo che porterà ulteriori benefici oltre al cappotto termico ed è stato l’unico bonus casa ad essere stato rinnovato fino al 2023. Purtroppo però questo bonus richiede un iter burocratico molto più complesso ed oltre tutto prevede un tetto massimo di budget, l’importante è che attraverso tutti i lavori previsti si raggiunga il raggiungimento di due classi energetiche in più.
Il cappotto termico
Per comprendere i bonus e le agevolazioni per la riduzione degli sprechi energetici bisogna fare un’analisi più generale.
Siamo sempre più sensibilizzati sull’inquinamento e sulla salvaguardia dell’ambiente e ad oggi l’Italia, come tutta la comunità Europea, inizia a fare i primi passi concreti. Con l’ Accordo di Parigi si era stabilito di abbassare di 1,5° la temperatura terrestre a causa del surriscaldamento globale e tra le decisioni c’è quella di aumentare il target di taglio alle emissioni di gas serra di ogni singola nazione. L’Italia è intervenuta sulle singole abitazioni, specialmente quelle costruite durante gli anni 80, abitazioni altamente energivore, per poter diminuire i consumi energetici di ognuna di esse poiché responsabili del 40% delle emissioni di carbonio.
Il cappotto termico influirà notevolmente sull’emissione di carbonio delle singole abitazioni andando a limitare drasticamente i consumi.
Inoltre il cappotto termico permette un maggiore isolamento dal caldo e dal freddo, riducendo così i consumi energetici sia per il riscaldamento in inverno che per il raffreddamento in estate e rivalutando inoltre il valore dell’immobile.