Il mutuo può avere una durata anche di 30 anni, in così tanto tempo, sono tante le cose che possono cambiare, per questo motivo è possibile chiedere alla propria banca di rinegoziare il mutuo e cambiare una o più condizioni del contratto di mutuo.
Può succedere ad esempio che il contraente del mutuo cambi lavoro o gli vengano diminuite le ore previste dal contratto di lavoro, o ancora che si separi dalla moglie e che quindi da quel momento possa contare su un unico stipendio; sono tantissimi i motivi che possono cambiare la situazione finanziaria di una persona che quindi avrà bisogno di modificare le sue spese tra cui la rata del mutuo.
Rinegoziare il mutuo vuol dire cambiare il contenuto del contratto di mutuo e quindi rivalutare le condizioni al fine di agevolare il pagamento del contraente. La banca spesso concede la rinegoziazione per evitare di perdere il rimborso della rata; andando in contro al suo cliente gli permette di pagare con più facilità il suo debito rinegoziando una spesa che non era più in grado di sostenere.
A stabilirlo è la legge Finanziaria del 2008, la quale prevede la possibilità da entrambe le parti di pattuire una variazione delle condizioni del contratto di mutuo preesistente, senza spese e senza la presenza di un notaio. La legge in questione specifica poi che tale modifica non necessita di un costo per il mutuatario, per questo motivo la rinegoziazione del mutuo è gratuita.
Quali condizioni del mutuo è possibile rinegoziare?
Rinegoziare il mutuo vuol dire cambiarne le condizioni al fine di mutare la rata mensile; per modificare la rata del mutuo è possibile modificare uno o più condizioni del contratto di mutuo, ecco quali sono:
- tasso di interesse e spread
- durata del contratto
- tipo di contratto ( da tasso fisso a variabile o viceversa)
Quando è possibile richiedere la rinegoziazione del mutuo?
La legge non prevede nessuna regola sulla tempistica di richiesta di rinegoziare il mutuo, ma alcune banche hanno delle regole interne che prevedono un rimborso di almeno due o tre anni dall’inizio del mutuo.
Quanto costa la rinegoziazione del mutuo?
Rinegoziare il mutuo è un’operazione gratuita, come previsto dalla legge la quale prevede che operazioni di rinegoziazione e portabilità sono esenti sia da imposte che da tasse. Non è previsto inoltre nessun costo amministrativo, né commissioni bancarie, né spese notarili, proprio perché non è prevista la presenza di un notaio per questo tipo di pratica.
Come si richiede la rinegoziazione del mutuo?
Per rinegoziare il mutuo basterà inviare una raccomandata A/R alla propria banca nella quale si richiede il cambiamento delle condizioni del contratto o prendendo appuntamento in una delle sedi a voi più vicine. Nel caso in cui la banca accettasse la rinegoziazione si discuterà nuovamente il contratto, firmando così le nuove condizioni. Il nuovo contratto dovrà essere approvato da entrambe le parti senza il bisogno di terze parti; con la nuova stipula non si perderanno gli eventuali benefici fiscali né le garanzie previsti dal contratto di mutuo precedente.
Cosa fare se la banca non accetta la rinegoziazione del mutuo?
La banca non è tenuta ad accogliere la richiesta di rinegoziazione a meno che non è previsto l’obbligo dal contratto iniziale di mutuo, ma in alternativa è possibile richiedere la surroga per cambiare le condizioni del proprio contratto di mutuo. La surroga è un altro metodo per cambiare le condizioni del contratto del mutuo; se la rinegoziazione però è un procedimento che avviene con la stessa banca, nel caso della surroga, invece, si cambia banca di riferimento. Oltre alla banca di riferimento, un’ altra differenza tra negoziazione e surroga è che la rinegoziazione è gratuita, la surroga invece ha un costo di 35€ che corrisponde alla spesa ipotecaria.