L'acquisto di una seconda casa rappresenta un investimento importante, sia per uso personale che per eventuali affitti. Una delle domande più frequenti tra chi si appresta a compiere questo passo è: "Il mutuo seconda casa è detraibile?" La risposta è no, infatti per quanto concerne la detrazione del mutuo per l'acquisto di una seconda casa non utilizzata come abitazione principale, non è possibile usufruire delle stesse agevolazioni disponibili per chi acquista la prima casa. Mentre le abitazioni principali beneficiano di diverse facilitazioni fiscali, infatti, le seconde case sono trattate fiscalmente come un investimento.
In questo articolo esploreremo le condizioni in cui il mutuo per la seconda casa può essere detraibile e analizzeremo altre questioni fiscali rilevanti.
Mutuo prima casa vs. mutuo seconda casa: il confronto sulle detrazioni
Quando si parla di detrazioni fiscali, è fondamentale distinguere tra il mutuo per la prima casa e quello per la seconda casa.
Il mutuo per la prima casa gode di numerosi benefici fiscali. Ad esempio, gli interessi passivi sul mutuo per l'acquisto della prima casa possono essere detratti fino al 19% su un importo massimo di 4.000 euro all'anno. Questo significa che si possono recuperare fino a 760 euro all'anno. Inoltre, le spese notarili e altre spese accessorie relative alla stipula del mutuo possono anch'esse essere detratte. [Leggi tutte le agevolazioni del mutuo prima casa]
Per quanto riguarda il mutuo per la seconda casa, le cose sono decisamente diverse. La normativa italiana, infatti, non prevede la possibilità di detrarre gli interessi passivi per l'acquisto di una seconda abitazione. Questo significa che i proprietari di una seconda casa non possono beneficiare delle stesse agevolazioni fiscali riservate a chi acquista la prima casa. Tuttavia, esistono alcune eccezioni e condizioni particolari che potrebbero rendere possibile lo sconto come vedremo nei prossimi paragrafi.
Quanto si detrae dal mutuo seconda casa?
Come accennato, le detrazioni fiscali per il mutuo della seconda casa sono molto limitate rispetto a quelle per la prima casa. Di base, la normativa fiscale italiana non consente di detrarre gli interessi passivi del mutuo contratto per l'acquisto di una seconda abitazione.
Tuttavia, in alcuni casi specifici, potrebbe essere possibile usufruire di agevolazioni fiscali (IMU al 50% per seconda casa), ad esempio se la seconda casa viene destinata in comodato d’uso per un familiare stretto( figli). In queste circostanze, potrebbero esserci delle deroghe particolari, come previsto dall’art 1 della legge n.160/2019 comma 747 lettera C:
“per le unità immobiliari, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale, a condizione che il contratto sia registrato e che il comodante possieda una sola abitazione in Italia e risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato; il beneficio si applica anche nel caso in cui il comodante, oltre all’immobile concesso in comodato, possieda nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Il beneficio di cui alla presente lettera si estende, in caso di morte del comodatario, al coniuge di quest’ultimo in presenza di figli minori.”
Quando il mutuo non è detraibile?
Il mutuo per la seconda casa generalmente non è detraibile in tutte quelle situazioni in cui l'abitazione non può essere considerata come abitazione principale. Questo include:
- Uso vacanza o investimento: Se la seconda casa è utilizzata come casa vacanze o come immobile da mettere a reddito, gli interessi passivi sul mutuo non sono detraibili.
- Assenza di residenza: Se non si trasferisce la residenza nella seconda casa entro un certo periodo (generalmente 18 mesi dall'acquisto), non si può beneficiare delle detrazioni fiscali riservate alla prima casa.
Inoltre, è importante ricordare che per godere delle agevolazioni fiscali sulla prima casa, non si deve possedere un altro immobile nello stesso comune adibito a residenza principale. Questo principio esclude automaticamente la possibilità di detrazione per una seconda casa situata nello stesso comune della prima abitazione.
Quando la seconda casa diventa abitazione principale?
Una seconda casa può diventare abitazione principale quando si trasferisce la residenza anagrafica nell'immobile acquistato. Questo trasferimento di residenza deve essere effettivo e avvenire entro un certo periodo di tempo dall'acquisto.
La normativa prevede generalmente un massimo di 18 mesi per trasferire la residenza nella nuova abitazione. Se questo avviene, la seconda casa potrebbe beneficiare delle stesse detrazioni fiscali riservate alla prima casa, a condizione che non si possiedano altri immobili nello stesso comune utilizzati come abitazione principale.
Tuttavia, è bene precisare che, anche se la seconda casa diventa abitazione principale, le spese del mutuo precedentemente stipulato non potranno essere detratte retroattivamente per gli anni precedenti il trasferimento della residenza. Le detrazioni saranno applicabili solo per gli anni fiscali successivi al cambiamento di residenza.
Quali sono le tasse da pagare per la seconda casa?
Possedere una seconda casa comporta una serie di oneri fiscali aggiuntivi rispetto alla prima casa. Tra le principali tasse da considerare vi sono:
- IMU (Imposta Municipale Unica): L'IMU è una delle principali tasse da pagare per la seconda casa. A differenza della prima casa, che in molti casi è esente dall'IMU, la seconda casa è sempre soggetta a questa imposta. L'aliquota varia da comune a comune, vedi la classificazione degli immobili e le categorie catastali per il calcolo dell’imu
- TARI (Tassa sui Rifiuti): Anche la TARI, la tassa sui rifiuti, deve essere pagata per la seconda casa. L'importo dipende dalla superficie dell'immobile e dal numero di occupanti, e varia a seconda delle tariffe comunali.
- IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche): Se la seconda casa è affittata, i redditi percepiti dall'affitto devono essere dichiarati e sono soggetti all'IRPEF. In alternativa, si può optare per la cedolare secca, un regime fiscale alternativo che prevede una tassazione agevolata sui canoni di locazione.
- Imposta di Registro, Ipotecaria e Catastale: Al momento dell'acquisto di una seconda casa, si devono pagare queste imposte. L'imposta di registro è pari al 9% del valore catastale dell'immobile, mentre le imposte ipotecaria e catastale sono fissate in misura fissa, rispettivamente a 50 euro ciascuna.
In definitiva, mentre il mutuo per l'acquisto della prima casa offre numerosi vantaggi fiscali, il mutuo per la seconda casa non gode delle stesse agevolazioni. Le detrazioni fiscali per il mutuo seconda casa sono molto limitate e applicabili solo in circostanze particolari. Inoltre, possedere una seconda casa comporta una serie di oneri fiscali aggiuntivi che è bene considerare prima di procedere con l'acquisto.
Per avere un quadro chiaro e dettagliato della propria situazione fiscale e delle possibili detrazioni, è sempre consigliabile rivolgersi a un esperto contabile o a un consulente fiscale. Solo così si potranno fare scelte consapevoli e ottimizzare il proprio investimento immobiliare.