Prezzi in calo nel mercato italiano secondo le ultime rilevazioni Istat

Il mercato immobiliare italiano si conferma in fase di ripresa, con un notevole incremento delle transazioni registrate nei primi mesi del 2016. Secondo gli ultimi aggiornamenti, la domanda per immobili residenziali e commerciali è in crescita, segnalando un ritrovato dinamismo all’interno del settore.

Compravendite residenziali e commerciali: numeri in aumento

Nel primo trimestre del 2016, le compravendite di immobili residenziali hanno registrato un incremento del 20,6% rispetto allo stesso periodo del 2015. Questo dato conferma l’aumento della domanda da parte delle famiglie, sia per abitazioni primarie sia per seconde case o investimenti.

Gli immobili commerciali, come negozi, edifici dedicati al commercio e alberghi, hanno anch’essi beneficiato di una significativa crescita, con un +14,5% su base annua. Si tratta di un dato rilevante, che testimonia il ritorno di interesse degli investitori verso il settore commerciale, supportato da una maggiore disponibilità di finanziamenti e da prospettive economiche più stabili.

Anche il segmento degli immobili produttivi ha mostrato segnali positivi, con un aumento delle compravendite pari al 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi immobili, che includono capannoni e spazi dedicati alle attività industriali, riflettono una leggera ripresa nel comparto manifatturiero e produttivo italiano.

Settore terziario: crescita moderata

A differenza degli altri comparti, le compravendite di immobili destinati al settore terziario – come uffici e spazi dedicati ai servizi – hanno mostrato una crescita più contenuta, con un incremento dell’1,4% su base annua. Questo dato riflette una domanda ancora cauta in un settore che, sebbene stabile, fatica a trovare lo stesso slancio degli altri segmenti immobiliari.

Prezzi immobiliari: un quadro ancora debole

Nonostante la forte ripresa delle transazioni, i prezzi degli immobili continuano a mostrare una scarsa elasticità rispetto all’aumento delle compravendite. Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel primo trimestre del 2016 l’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, sia per uso abitativo sia per investimento, è diminuito dell’1,2% su base annua e dello 0,4% su base trimestrale.

Questo trend ribadisce la persistenza di una dinamica di mercato caratterizzata da un'offerta elevata e una domanda ancora selettiva, che mantiene sotto pressione i prezzi.

Le abitazioni esistenti hanno subito le flessioni più significative, con un calo dell’1,4% rispetto al primo trimestre del 2015. Tuttavia, si osserva un rallentamento nella discesa rispetto al -1,8% registrato nel quarto trimestre 2015.

Le nuove abitazioni, invece, mostrano una maggiore resilienza, con una contrazione più contenuta dello 0,7% su base annua, in miglioramento rispetto al -1,4% rilevato nel trimestre precedente. Questo riflette il maggiore appeal delle costruzioni recenti, che offrono migliori standard energetici e tecnologici.

Revisione dei dati Istat: flessione più marcata per il 2015

A complicare ulteriormente il quadro, l’Istat ha rivisto al ribasso le stime relative al quarto trimestre del 2015. I prezzi delle abitazioni sono stati corretti a -1,7% su base annua (contro il -0,9% inizialmente stimato) e a -1% su base trimestrale (rispetto al -0,2% delle stime preliminari). Questo sottolinea un rallentamento più marcato della flessione dei prezzi alla fine del 2015, sebbene il trend sembri attenuarsi nel 2016.

Un mercato in transizione

L’andamento del mercato immobiliare italiano nel 2016 delinea un settore in transizione. Da un lato, il volume delle compravendite è in forte crescita, segnalando un rinnovato interesse da parte di acquirenti e investitori. Dall’altro, i prezzi rimangono compressi, in parte a causa dell’elevata offerta e della prudenza ancora diffusa nel mercato.

L’aumento delle transazioni è sicuramente un segnale incoraggiante, ma una ripresa completa del settore immobiliare italiano dipenderà dalla capacità di consolidare questa tendenza e di stabilizzare i prezzi. Per ora, il mercato sembra muoversi nella direzione giusta, gettando le basi per un recupero più solido nei prossimi anni.