Affitti brevi: stretta sul self check-in con keybox in vista del Giubileo 2025

Le keybox, dispositivi ampiamente utilizzati per agevolare il self check-in negli affitti brevi, sono finite nel mirino del Ministero dell’Interno. Una recente circolare sancisce la necessità di superare questo modello, poiché non garantisce un’effettiva identificazione degli ospiti, obbligatoria per legge. Questa misura, parte di un piano volto a rafforzare la sicurezza pubblica, mira a regolamentare l’accoglienza turistica, specialmente in vista di eventi di grande portata come il Giubileo del 2025.

Secondo le stime, il Giubileo porterà tra i 30 e i 35 milioni di turisti a Roma e in Italia. Questo enorme afflusso di visitatori richiede misure straordinarie per garantire la sicurezza pubblica, portando il Ministero dell’Interno a intervenire sugli strumenti utilizzati nel settore degli affitti brevi. Le keybox, progettate per consentire l’accesso autonomo agli alloggi senza la presenza del gestore, sono al centro dell’intervento normativo.

La stretta del Viminale: cosa cambia?

La circolare n. 38138/2024, firmata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ribadisce che l’identificazione degli ospiti deve avvenire di persona, come previsto dall’articolo 109 del TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza). L’uso di sistemi automatizzati come le keybox, che non garantiscono il riconoscimento diretto, rappresenta un rischio per la sicurezza pubblica, specialmente in un contesto internazionale complesso.

La norma punta a prevenire possibili abusi, come l’alloggiamento di persone legate a reti criminali o terroristiche, che potrebbero sfruttare l’assenza di un controllo diretto sull’identità degli ospiti.

Cosa sono le keybox e a cosa servono?

Le keybox, o cassette portachiavi, consentono ai gestori di lasciare le chiavi dell’alloggio a disposizione degli ospiti, che possono accedervi tramite un codice. Utilizzate soprattutto negli affitti brevi, offrono una soluzione pratica per il check-in autonomo, riducendo la necessità di interazioni in presenza.

Tuttavia, questa semplicità operativa è ora considerata insufficiente a garantire la sicurezza pubblica, richiedendo ai gestori di adottare alternative conformi alla normativa.

Le alternative alle keybox

Con le nuove disposizioni, i gestori degli affitti brevi dovranno ripensare il processo di check-in. Le principali alternative includono:

  • Check-in di persona: la soluzione tradizionale, che prevede la verifica diretta del documento d’identità dell’ospite.
  • Sistemi biometrici: tecnologie avanzate che integrano riconoscimento facciale o verifiche biometriche per confermare l’identità.
  • Collaborazione con personale autorizzato: delegare il check-in a professionisti locali che possano gestire la procedura in conformità con la legge.
  • Piattaforme digitali certificate: soluzioni che includono il supporto di operatori accreditati per la verifica dell’identità.

Giubileo 2025 e sicurezza pubblica

Il Giubileo rappresenta un’opportunità unica per l’Italia, ma anche una sfida per la gestione dell’ordine pubblico. Il ministro Piantedosi ha sottolineato che “l’alloggiamento di persone non correttamente identificate può rappresentare un pericolo per la sicurezza collettiva”. La circolare mira a garantire che le strutture ricettive non diventino un punto cieco nei controlli di sicurezza.

Anche la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha espresso preoccupazioni simili. Durante l’apertura del G7 sul turismo a Firenze, ha ribadito la necessità di allineare le pratiche ricettive agli standard di sicurezza, sottolineando che l’uso delle keybox, pur pratico, non risponde ai requisiti necessari in un periodo di grande visibilità internazionale come quello del Giubileo.