Valore medio delle compravendite in calo: ecco i dati dei notai
L'aumento dei mutui ipotecari ha costituito un importante elemento di sostegno alla crescita del mercato immobiliare. Tra il 2016 e il 2017, i mutui erogati sono cresciuti del 6,7%, con una forte concentrazione di finanziamenti di piccola e media entità. Circa il 71,6% dei mutui erogati ha riguardato finanziamenti fino a 150.000 euro, confermando una domanda sostenuta per proprietà di fascia media o accessibili. Tuttavia, il vero boom è stato osservato nelle fasce più alte: i finanziamenti tra i 450.000 e i 500.000 euro sono aumentati del 35% su base annua. Questo dato suggerisce come alcuni segmenti del mercato immobiliare, in particolare quello di immobili di maggior valore, stiano beneficiando di una maggiore propensione all’investimento, forse anche legata al miglioramento delle condizioni economiche e alla disponibilità di prodotti finanziari più flessibili.
Dati Istat e andamento 2018: segnali contrastanti
Nel primo trimestre del 2018, le compravendite immobiliari hanno continuato a mostrare una crescita, pur moderata, rispetto all’anno precedente. Secondo i dati Istat, sono state effettuate 176.687 transazioni, un aumento dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa crescita è stata trainata principalmente dal settore abitativo (+0,5%), mentre il settore economico ha registrato un incremento leggermente più pronunciato (+1,3%). A livello annuale, le transazioni complessive sono aumentate del 4,2%, con una crescita del 4,4% per il settore abitativo e del 2,1% per il settore economico. Tuttavia, confrontando i dati con il trimestre precedente, si osserva una lieve flessione del 3,3%, indicando una possibile stabilizzazione della domanda o una leggera contrazione dovuta a fattori stagionali o a una certa cautela nei confronti del mercato.
In parallelo, anche le convenzioni notarili per mutui e finanziamenti con ipoteca immobiliare hanno mostrato segnali positivi, con un incremento dell’1,5% rispetto al trimestre precedente, raggiungendo quota 94.015 unità. Questa crescita evidenzia un persistente interesse da parte degli acquirenti per il credito ipotecario, probabilmente favorito da tassi di interesse ancora relativamente bassi e da condizioni di accesso al credito che rimangono competitive rispetto ad altri periodi.
Analisi generale: una nuova maturazione del mercato?
Nonostante la crescita del numero delle compravendite e dei finanziamenti, il mercato immobiliare italiano appare caratterizzato da un andamento incerto e variegato a livello territoriale. Se da un lato il numero di transazioni aumenta, dall’altro i prezzi continuano a mantenersi bassi rispetto ai livelli pre-crisi, suggerendo che il mercato ha subito un cambiamento strutturale. Questa situazione rende improbabile un ritorno ai valori elevati antecedenti la crisi economica globale. Gli esperti indicano come ci si possa trovare in una fase di "nuova maturazione," dove il mercato potrebbe stabilizzarsi su valori diversi, più sostenibili, anche in un contesto economico più equilibrato e meno speculativo.
Tuttavia, esistono delle eccezioni significative. Alcuni territori italiani, soprattutto nelle grandi città come Milano e in alcune aree del Centro-Nord, stanno mostrando una notevole resilienza, con una domanda che si mantiene alta e i valori degli immobili che si avvicinano ai livelli pre-crisi. In queste aree, il mercato immobiliare sta beneficiando di fattori come la crescente attrattività per investitori nazionali e internazionali, l’aumento di progetti di riqualificazione urbana e una maggiore disponibilità di servizi di alta qualità. Di conseguenza, mentre il mercato immobiliare italiano nel suo complesso sembra orientarsi verso una nuova fase di stabilizzazione, alcune zone potrebbero continuare a vedere una crescita più robusta e sostenibile nel lungo periodo.
Prospettive future e sfide del mercato
Per il futuro, il mercato immobiliare italiano dovrà affrontare diverse sfide, tra cui l’adeguamento alle nuove esigenze abitative, legate in parte alle trasformazioni socio-demografiche e alle nuove dinamiche lavorative come lo smart working. La richiesta di immobili che rispondano a criteri di sostenibilità e efficienza energetica potrebbe diventare un ulteriore fattore determinante nel valore delle proprietà, portando alla luce una nuova domanda di abitazioni che offrono spazi flessibili e tecnologie innovative.
In conclusione, il mercato immobiliare italiano si trova in una fase di transizione, dove la crescita del numero delle transazioni e il dinamismo dei finanziamenti non riescono ancora a risollevare completamente i valori immobiliari su scala nazionale. Tuttavia, con politiche mirate e investimenti in infrastrutture e sostenibilità, il settore potrebbe trovare un nuovo equilibrio che possa offrire stabilità e crescita in alcune aree strategiche, rendendo l’immobiliare italiano nuovamente competitivo e appetibile per una vasta gamma di investitori.