Urban Sprawl, ogni giorni persi 70 ettari di terreno
Pochi numeri bastano ad indicare come il nostro pianeta sia repentinamente cambiato nel corso degli ultimi decenni. Oggi più della metà della popolazione mondiale vive in città, mentre un secolo fa questa percentuale era solo il 10%. Le megacittà si estendono a vista d'occhio nei paesi in via di sviluppo, con 20 città nel mondo che superano abbondantemente i 10 milioni di abitanti. Questi dati riflettono un fenomeno crescente e preoccupante noto come "urban sprawl" o espansione urbana incontrollata, che rappresenta una delle principali sfide per la sostenibilità del nostro pianeta.
L'Impennata Demografica e le Megacittà
L'urbanizzazione sta trasformando radicalmente il volto della Terra. Attualmente, 3/4 delle risorse naturali sono sfruttate dal 2% della superficie terrestre, concentrata principalmente nelle aree urbane. Questo consumo intensivo è evidente anche in Europa, dove l'edilizia rappresenta il 40% del consumo di energia primaria, prevalentemente non rinnovabile. Il consumo energetico complessivo è aumentato del 50% rispetto al 1980, andando contro la tendenza dell'industria, che nello stesso periodo ha registrato una riduzione dell'11%.
In Italia, la situazione riflette questa realtà globale, con l'aggiunta del consumo energetico legato al raffrescamento degli edifici. Durante la seconda edizione del Forum Abitare Verde, tenutosi il 9 aprile 2014 a Roma, sono emersi dati allarmanti che illustrano la portata del problema. La ricerca condotta da Pentapolis Onlus, in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Bio Architettura (Inbar), ha evidenziato che oltre l'80% delle abitazioni italiane è certificato nell'ultima classe energetica, la "G". Inoltre, 2 milioni di abitazioni sono in precario stato di conservazione, richiedendo interventi di manutenzione straordinaria.
Consumo di Territorio e Impatti Economici
Uno degli aspetti più preoccupanti dell'urban sprawl è la perdita di territorio. In Italia, ogni giorno vengono persi circa 70 ettari di terreno, equivalenti alla superficie di una grande città. Questo terreno avrebbe potuto produrre 450.000 tonnellate di cereali e far risparmiare 90 milioni di euro in importazioni agricole e alimentari. Tuttavia, il fenomeno è ancora più pronunciato in altri paesi europei. Gli Stati membri dell'UE con la percentuale più elevata di territorio impermeabilizzato (superiore al 5%) includono Paesi Bassi, Belgio, Germania e Lussemburgo.
Negli Stati Uniti, dove l'urban sprawl è un fenomeno studiato da anni, la superficie urbanizzata di New York è cresciuta del 30% tra il 1982 e il 1997, a fronte di un aumento di popolazione del 3%. Questo incremento sproporzionato ha portato a significativi costi ambientali ed economici, inclusi quelli legati alla gestione dell'acqua non più assorbita dal terreno impermeabilizzato, con danni annui stimati intorno ai 150 milioni di dollari.
L'Effetto Isola di Calore Urbano
Un altro grave effetto dell'urban sprawl è l'abbattimento di alberi e la cementificazione dei suoli, che contribuiscono a rendere le città più calde durante l'estate. Le superfici scure di asfalto e cemento assorbono il calore, creando il fenomeno dell'"isola di calore urbano". Questo non fa che aumentare i consumi energetici durante i mesi estivi. Studi americani hanno dimostrato che per ogni grado di aumento della temperatura dell'aria, i consumi elettrici aumentano tra lo 0,45% e l'8,0%.
Verso un Futuro Sostenibile
Per affrontare l'urban sprawl e le sue conseguenze, è cruciale adottare politiche di urbanizzazione sostenibile. Secondo dati recenti, l'urban sprawl è destinato a crescere ulteriormente nei prossimi 40 anni, con l'area totale coperta dalle città che potrebbe triplicarsi, sostituendo le campagne e minacciando la sostenibilità del pianeta. Esperti stimano che entro il 2050 la popolazione urbana raggiungerà i 6,34 miliardi di persone su una popolazione globale di 9,5 miliardi.
La sfida principale sarà contenere l'urban sprawl attraverso politiche mirate, che promuovano uno sviluppo urbano sostenibile. Questo include la pianificazione attenta, l'adozione di tecnologie verdi e la riqualificazione delle aree urbane esistenti. Solo così sarà possibile preservare le risorse naturali, ridurre l'impatto ambientale e garantire un futuro sostenibile per le generazioni future.
L'urban sprawl rappresenta una delle maggiori sfide per la sostenibilità del nostro pianeta. Il fenomeno dell'espansione urbana incontrollata non solo consuma preziose risorse naturali, ma ha anche impatti economici e ambientali significativi. Affrontare questa sfida richiede un impegno concertato da parte di governi, organizzazioni e cittadini, con l'obiettivo di promuovere uno sviluppo urbano sostenibile che possa garantire un futuro migliore per tutti.