La Toscana progetta il primo Smart Working Village
Conseguenza della pandemia scaturita dal covid-19, lo smart working sta diventando sempre più importante per le aziende e per i lavoratori. C’è chi lo vorrebbe attuare come forma di lavoro stabile e chi preferisce il metodo ibrido, ossia alternando giorni in ufficio con i giorni in smart working.
È in questa direzione che si è mossa Santa Fiora, un borgo in stile medioevale di quasi tre mila abitanti che si trova alle pendici del Monte Amiata in provincia di Grosseto. Ora tutto il comune si trasforma, diventando un vero e proprio rifugio per tutti coloro che lavorano in smart working e cercano uno spazio e un’atmosfera nuova in cui lavorare.
Si tratta del primo smart working village italiano, che punta su coloro che vogliono lasciare la frenesia della città per un determinato periodo all’anno e riscoprire le distanze a misura d’uomo, la natura e le atmosfere calme, come ode alla riscoperta della lentezza.
Smart working village: a Santa Fiora non solo natura, ma banda ultralarga
L’idea avuta dal comune non è solamente quella di un bando fine a sé stesso, ma è una vera mossa strategica, resa possibile dall’arrivo della banda ultralarga. Oltre che essere, quello dello smart working village, un’ottima attrattiva per i nomadi digitali, che da un forte segnale sul rivedere i modelli lavorativi, potrebbe essere un ottimo progetto per ridare nuova spinta al turismo e alle casse del Comune toscano.
La banda ultralarga è fondamentale per permettere ai lavoratori da remoto di operare tranquillamente in smart working.
Tutto qui? No, il comune lancia un bando.
Smart working village: il bando del comune di Santa Fiora
Il bando per lo smart working village emanato dal Comune, attraverso un fondo finanziario di 30mila euro, prevede di coprire fino ad un massimo del 50% delle spese dell’affitto per chi desidera vivere a Santa Fiora, lavorando da remoto.
In particolare il bando prevede l’erogazione di voucher, per chi prende una casa per un minimo di due mesi nel comune. Questi incentivi vanno a coprire le spese sostenute per l’affitto per un massimo mensile di 200 euro e per una durata non superiore ai sei mesi, eventualmente prorogabili dal Comune stesso.
A chi è dedicato il bando per lo smart working village?
Il bando per lo smart working village è aperto a tutti: dai dipendenti pubblici a quelli privati ai liberi professionisti, che presenteranno la domanda entro il 31 dicembre 2020.
Smart working village: quello che serve per partecipare
Le richieste vanno presentate al Comune tramite posta certificata, pec, e bisogna allegare:
- Autocertificazione del permesso concesso dal datore di lavoro per lavorare in smart working, indicandone il periodo temporale di svolgimento;
- Segnalare l’immobile preso in affitto con: indirizzo, periodo, importo di locazione e proprietario dell’immobile.
Questi dati sono indispensabili al fine di ottenere l’erogazione dei voucher.
L’origine del progetto: come nasce l’idea dello smart working village
La coincidenza con la pandemia è stata una casualità. Il progetto dello smart working village di Santa Fiora è nato prima dello scoppio e della propagazione del virus, e quindi antecedente a tutte le misure restrittive per ridurre le possibilità di contagio.
Al contrario la pandemia è stata il plus che ha spinto ad accelerare la creazione del progetto; come ha spiegato il sindaco Balocchi, hanno iniziato a pianificare il progetto dello smart working village a febbraio 2019 che avrebbe dovuto essere inserito come piano e proposta nel programma elettorale. Tutto è nato dallo sfruttare e sul puntare della banda ultralarga che avrebbe offerto nuovi spunti lavorativi.
Afferma il sindaco: «immaginavamo una prospettiva di sviluppo del piano a 10 anni, con la pandemia ci siamo resi presto conto che la prospettiva sarebbe diventata a 10 giorni e allora ci siamo dati da fare per partire il prima possibile».
Ci sono già in processo tre richieste di lavoratori da remoto, quindi il progetto è già attivo e ricordiamo avere una scadenza fissata al 31 dicembre.
Inoltre il comune per rendere più visibile l’iniziativa ha realizzato un sito dove è possibile vedere le case proposte in affitto dai privati cittadini. Il sito è già in funzione con una ventina di proposte che vedono case in appartamento nel centro storico, villette, case rustiche in aperta campagna. Già sono molti i contatti che stanno avendo.
Smart working village, non solo lavoratori ma anche famiglie
Essendo quello dello smart working village un progetto strategico senza limite di temporalità, il sindaco specifica che se si troveranno in esubero con le richieste e che se dovessero terminare il budget a disposizione, verranno stanziati altri fondi.
Non si tratta quindi di un progetto passeggiero quello del comune di Santa Fiora, ma si stanno gettando le basi per un vero e proprio cambiamento.
Il sindaco specifica che il progetto è anche in funzione delle famiglie, sottolineando i benefici per qui nuclei famigliari in cui entrambe i genitori lavorano in smart working.
« […] l’aspetto più rilevante, sono servizi all’infanzia e noi abbiamo un bellissimo nido comunale da mettere a disposizione per il quale il costo varia in base all’Isee fino a un massimo 200 euro al mese».
Tra i vantaggi vengono specificati che per le famiglie che hanno dei bambini piccoli la materna statale è gratuita. Continua affermando che all’interno del comune e nelle zone limitrofe sono presenti tutte le tipologie di istituti scolastici fino alle scuole superiori con differenti indirizzi.
Per i bambini è presente una ludoteca ad un prezzo del tutto simbolico, i centri estivi e i servizi di scuola bus.
Il progetto è stato quindi ragionato in grande, andando incontro alle esigenze dei singoli lavoratori coniugandoli ai bisogni che può avere una famiglia. Lo scopo è incentivare proprio il trasferimento delle famiglie che, magari dopo un periodo di prova fino a 6 mesi, potranno decidere di rendere definitiva la residenza.
Infatti sul mercato immobiliare, le case a Santa Fiora non sono quotate con cifre stellari. Ad esempio un appartamento può costare 800 euro al metro quadro, da aggiungere ai costi dimezzati che comporta vivere in un borgo rispetto ad una metropoli.
Praticamente con la stessa cifra che si spenderebbe per comprare una casa in una grande città, qui bastano per una villetta con giardino.
In conclusione, questo progetto per lo smart working village porta con sé molta lungimiranza. Dovremmo entrare nella prospettiva che lo smart working fa e farà sempre più parte delle nostre vite, aprendo così nuovi scenari sulla conduzione di una vita lavorativa non più rilegata 8 ore in ufficio.
In più lo smart working consente di lavorare da quale parte del mondo si voglia, incentivando il benessere psichico, e nel potersi recare in posti dove purificarsi dal caos cittadino.