Messa in sicurezza delle popolazioni dal dissesto idrogeologico
Un dossier del Ministero dell’Ambiente ha rivelato come vi sia da parte di molte regioni, l’incapacità di spendere le risorse a disposizione per la messa in sicurezza della popolazione, tra frane e alluvioni.
Il problema del dissesto idrogeologico vede, infatti, risorse assenti, trasferite con ritardo per i vincoli del patto di stabilità, che va detto, non aiutano.
Dal documento si rileva che vi sono stati 1.500 interventi regionali nel 2010, i quali sono stati finanziati con 2 miliardi di euro; ma di questi, in 3 anni, ne sono stati completati solamente 134, per circa 34 milioni di euro. Sono stati eseguiti 216 interventi per 283 milioni, sono stati progettati 484 per 594 milioni, e devono essere ancora avviati 254, per 407 milioni di euro. Nulla si sa degli altri 775 milioni di euro stanziati nel 2010.
L'unica regione d'Italia che ha completato alcuni interventi (101 su 256 previsti) è l’Emilia Romagna.
Tutte le altre regioni, sono meno virtuose e non hanno ultimato in alcun modo gli interventi previsti e finanziati, da Nord a Sud.
Non solo vi sono ritardi a livello di attuazione nei progetti, ma anche risorse insufficienti a disposizione. Qualche giorno fa il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, è intervenuto in Commissione Ambiente alla Camera, spiegando che per mettere in sicurezza le aree a più elevato rischio idrogeologico servirebbero circa 11 miliardi all'anno, per un totale di 40 miliardi.
Come sappiamo è stata votata all'unanimità dalla Commissione Ambiente di Montecitorio, la risoluzione Bipartisan.
Questa impegna il Governo ad impiegare 500 milioni l'anno nella Legge di stabilità per la difesa del suolo e ad assumere iniziative per rivedere il Patto di Stabilità interno.
Tutto questo al fine di consentire agli enti locali di investire risorse in interventi di prevenzione e manutenzione del territorio e di contrasto al dissesto idrogeologico.
Come be sappiamo i rischi in Italia sono elevati, si deve lavorare subito per prevenire certi disastri sempre più frequenti negli ultimi anni.