Costo tasso mutuo in crescita con parametri al minimo.
Nonostante il costo del denaro sia ai minimi storici, nel suo ultimo Bollettino la Banca d’Italia ha fatto sapere che nel mese di agosto i tassi sui mutui casa destinati alle famiglie sono aumentati nella misura di 1,5 punti percentuali tendenziale e di 1,4 punti percentuali congiunturale, a differenza dei tassi applicati alle società non finanziarie, che si riducono a livello annuale dello 0,2 per cento e a livello mensile dello 0,6 per cento a luglio. Per quanto attiene gli altri impieghi, i tassi di interesse applicati sulle linee di finanziamento che sono state erogate nel mese di agosto alle famiglie per comprare l’abitazione, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,52 per cento contro il 2,44 per cento del mese precedente, con un balzo di 8 basis points, mentre è stato di 24 basis points il saldo dei tassi sul fronte del credito al consumo, dove si è passati dall’8,03 per cento all’8,27 per cento.
Nel settore, peraltro, continuano a pesare le sofferenze sui crediti, cresciute in un mese di oltre 2 miliardi di euro, e ora in grado di superare la soglia psicologica di 200 miliardi di euro (da 197,9 a 200,1 miliardi di euro), tornando ai livelli dell’anno scorso. Sempre a dare uno sguardo alle principali voci di bilancio, rallenta anche la raccolta, che cresce del 4,1 per cento ad agosto, contro il 4,9 per cento di luglio. Cala la raccolta di natura obbligazionaria, che scende del 10,5 per cento tendenziale.
Insomma, volendo trarre le somme,i tassi sui mutui sono aumentati nonostante i parametri siano rimasti ai minimi storici. Dunque, un incremento dei tassi che non è figlio di avvenimenti di carattere macroeconomico, quanto probabilmente perché molte banche iniziano a scontare, con largo anticipo, eventuali decisioni in senso opposto della BCE. E forse perché, soprattutto, il settore bancario è estremamente debole e ha necessità di commissionale. Ad accorgersi di ciò è stato peraltro anche il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che ha esplicitamente richiesto agli istituti di non scaricare i costi sulla clientela. Pronta – e molto chiara, anche a non voler legger tra le righe – la risposta di Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, secondo cui “vi è pienezza di concorrenza, non esiste un monopolio bancario, tutti sono liberi di scegliere e di spostare mutui e depositi”.