Mutuo cointestato: cosa prevede e come risolvere in caso di separazione?
Si dice mutuo cointestato quel finanziamento sottoscritto da più di una persona. Viene indicato come mutuo cointestato quindi quel mutuo che fa riferimento a più di un debitore, ovvero a due o anche più persone che si impegnano al rimborso delle rate fino all’estinzione completa del debito.
Solitamente il mutuo cointestato si configura nelle coppie conviventi o sposate ma anche tra genitori e figli, questo non limita il fatto che anche due persone senza alcun legame familiare possano sottoscrivere un contratto di mutuo cointestato.
Per la banca il mutuo cointestato è una soluzione più conveniente poiché riceve una doppia garanzia sul rimborso del finanziamento; infatti se uno degli intestatari del mutuo non sostiene il pagamento delle rate, la banca potrà rivalersi sull’altro debitore richiedendo l’intero importo e non solo la parte attribuita a lui, la cosiddetta obbligazione solidale del mutuo.
Spesso infatti è proprio la banca a suggerire questa opzione per ottenere un ulteriore garanzia al fine dell’approvazione del mutuo.
Come richiedere un mutuo cointestato?
Come detto prima quindi, il mutuo cointestato permetterà alla banca di ricevere una doppia garanzia sul rimborso del finanziamento e nel caso in cui uno dei due mutuatari non paghi una o più rate la banca si rivolgerà all’altro mutuatario per il rimborso dell’intera somma.
Per richiedere il mutuo cointestato quindi prima di tutto dovrà esserci fiducia tra i cointestatari.
I documenti necessari per la richiesta di mutuo cointestato sono gli stessi di un mutuo tradizionale, in questo caso però dovranno essere portati da tutti i richiedenti; ogni intestatario dovrà portare:
- Certificato di nascita;
- certificato di stato libero, estratto di matrimonio o sentenza di separazione o divorzio;
- stato di famiglia.
Nel caso di lavoratore dipendente bisognerà portare anche:
- Contratto di assunzione che attesti l’anzianità di servizio;
- ultime tre buste paga;
- copia del CUD o del modello 730.
Se invece si è lavoratori autonomi bisognerà consegnare i seguenti documenti:
- copia della dichiarazione dei redditi;
- bilancio di esercizio;
- estratto della camera di commercio industria ed artigianato;
- eventuale iscrizione all'albo di appartenenza.
Vantaggi e svantaggi del mutuo cointestato
Sicuramente i vantaggi del mutuo cointestato sono molto più numerosi di quello non cointestato. Infatti gli svantaggi di un mutuo cointestato si configurano solo nel momento in cui i due intestatari litigano, si separano o uno dei due decide di non pagare più le rate.
Se infatti si decide di cointestare il mutuo e si porta a termine l’impegno i vantaggi sono davvero tanti:
- La banca è più propensa ad erogare il credito e spesso può concedere anche una somma più alta rispetto a quella che si potrebbe chiedere con un solo stipendio;
- Otterrai tassi di interesse più bassi;
- Ciascun intestatario pagherà la parte della sua rata;
- Se marito e moglie cointestano il mutuo per l’abitazione principale possono detrarre il 19%; se invece uno è a carico dell’altro dal punto di vista fiscale potrà detrarre gli interessi passivi al 100%.
Purtroppo però tutti questi vantaggi vengono meno in caso la coppia si separi o uno dei due non provveda più al pagamento della sua quota; in tal caso la banca si ripercuote sull’altro intestatario di mutuo richiedendo la somma per intero.
Sappi che puoi decidere di avere un mutuo cointestato ma un unico proprietario
Vediamo cosa fare in caso di separazione dei coniugi con mutuo cointestato:
Le soluzioni per poter rimediare alla situazione del mutuo cointestato in caso di separazione sono tre secondo la normativa italiana, infatti i coniugi potranno:
- Vendere l’immobile per estinguere il mutuo;
- Lasciare l’immobile solo ad uno dei coniugi che mediante l’accollo del mutuo si onera della copertura dell’intero mutuo;
- Se uno dei coniugi è tenuto al pagamento del mantenimento potrebbe sostituirlo con il pagamento congiunto delle rate dell’immobile, lasciando la casa all’ex coniuge.
Cosa succede se il cointestatario del mutuo non paga la sua parte?
Come anticipato, nel caso uno dei cointestatari non paghi la sua parte la banca richiede all’altro tutta la somma dovuta. In gergo, questa procedura è chiamata “responsabilità solidale” ma la banca è completamente estranea agli accordi tra i mutuatari quindi è bene che nel momento in cui uno dei due non intenda più provvedere al pagamento del mutuo bisognerà apportare delle modifiche anche al contratto di mutuo al fine di ristabilire le parti di proprietà.
La soluzione più indicata è sicuramente l’accollo del mutuo, in cui uno dei due acquista la quota dell’inadempiente e diventa unico proprietario dell’abitazione. Potrà oppure rinegoziare a nuove condizioni il mutuo con un pagamento più dilazionato attraverso una surroga.
Nel caso in cui il cointestatario rimasto attivo non riesca più a pagare il mutuo per intero potrà decidere di vendere l’immobile o affittarlo per pagare la rata con il ricavato della locazione.
- Se il cointestatario non riesce più a pagare la sua quota di mutuo, si potrebbe chiedere alla banca una rinegoziazione a nuove condizioni, con un pagamento più dilazionato in modo tale da permettere anche a lui di pagare la sua parte, oppure si potrebbe chiedere una surroga a condizioni migliori.
- Se invece il cointestatario si rifiuta di pagare l’altro o gli altri intestatari potrebbero acquistare la sua quota di immobile, oppure affittare l’immobile per pagare la rata col ricavato della locazione o procedere ad una vendita per estinguere il mutuo.