Mutui 100 per casa 2016: in calo nel primo semestre
Secondo quanto affermano gli ultimi e più recenti dati del Barometro Crif, relativi ai primi sei mesi del 2017, diminuisce il numero di richieste di nuovi mutui, in una proporzione pari al -5,7 per cento rispetto al 2016. Tuttavia, aumenta di buona misura l'importo medio, che ha quasi raggiunto la quota di 125 mila euro, con un aumento del 2 per cento rispetto al 2016.
In ogni caso sappiamo bene che i mutui 100 per casa 2016 sono cresciuti esponenzialmente, come approfondito nell'articolo "Mutui in crescita: tassi bassi, maggiori concessioni,mutuo immobiliare"
Un "mutuo al 100%" è un tipo di finanziamento immobiliare in cui la banca o l'istituto finanziario eroga un prestito pari al 100% del valore dell'immobile che si intende acquistare, senza richiedere un acconto iniziale da parte dell'acquirente. In altre parole, l'intero importo necessario per l'acquisto della proprietà viene coperto dal mutuo, e l'acquirente non deve fornire alcun capitale proprio all'inizio.
Questo tipo di mutuo è solitamente destinato a coloro che non dispongono di risparmi sufficienti per coprire l'acconto richiesto per un mutuo tradizionale, che di solito è compreso tra il 10% e il 20% del valore dell'immobile. Tuttavia, i mutui al 100% possono comportare costi più elevati in termini di tassi di interesse e assicurazioni, poiché la banca assume un rischio maggiore prestando l'intero importo senza un acconto iniziale.
Ma con l'arrivo del 2017, torna di nuovo la frenata brusca, anche quella già prevista.
A fare ancora peggio è stato il mese di giugno, che si è concluso con una contrazione pari a -7,8 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (con un valore ponderato a parità di giorni lavorativi), probabilmente anche a causa del rallentamento del trend di sviluppo delle surroghe: le sostituzioni di mutui, da inizio anno ad oggi, hanno intrapreso una strada di continuo declino. Non certo sorprendente, considerato che le persone che avevano intenzione di surrogare un mutuo probabilmente lo hanno già fatto, esaurendo così il bacino di potenziale utenza.
Come anticipato, di contro a crescere è l'importo medio richiesto, che secondo l'ultima rilevazione del Barometro CRIF si è attestato a 127.282 euro, superiore di oltre 4 mila euro a quello riscontrato nel mese di giugno dell'anno precedente. Più in generale, emerge come nei primi sei mesi del 2017 si sia consolidato il trend di costante aumento del valore, tanto che l'importo medio richiesto è stato pari mediamente a 124.997 euro, in aumento del 2 per cento rispetto al dato del corrispondente periodo dell'anno precedente.
Relativamente alla distribuzione delle richieste per classi di importo, nel corso del primo semestre 2017 le richieste degli italiani si sono concentrate soprattutto nella classe compresa tra 100 e 150 mila euro, con una quota del 29,5 per cento. Rispetto ai dati rilevati nello stesso periodo del 2016, le richieste verso le classi di importo maggiori (superiore ai 150 mila euro) sono cresciute dell'1,4 per cento, corrispondente a un calo di simile entità per la fascia sotto i 100 mila euro.
Infine, per quanto attiene la ripartizione dei mutui per durata, la prevalenza è per i mutui tra i 16 e i 20 anni, con una quota del 24,2 per cento, davanti ai mutui tra i 26 e i 30 anni (il 21,7 per cento) e i mutui tra i 21 e i 25 anni (il 21,5 per cento).