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Mutuo seconda casa: si possono detrarre gli interessi nel 730?

Detrazione mutuo seconda casa nel 730: guida 2025

Con l’arrivo della stagione delle dichiarazioni dei redditi, moltissimi contribuenti si chiedono quali spese possano essere detratte nel 730. Una delle voci più conosciute è quella relativa agli interessi passivi del mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale. Ma cosa succede se il mutuo è legato a una seconda casa? È possibile portare in detrazione anche questi interessi? Facciamo chiarezza.

Cosa dice la normativa fiscale?

La legge italiana prevede la possibilità di detrarre il 19% degli interessi passivi del mutuo (fino a un massimo di 4.000 euro l’anno) solo se il finanziamento è stato acceso per l’acquisto dell’abitazione principale.

Per abitazione principale si intende l’immobile in cui il contribuente e/o i suoi familiari risiedono abitualmente entro 12 mesi dall'acquisto (termine che può variare in alcuni casi particolari). La detrazione è quindi strettamente legata all’uso dell’immobile come prima casa e alla residenza anagrafica.

 Se il mutuo è per una seconda casa — che sia usata per le vacanze, lasciata a disposizione, affittata o comunque non destinata a residenza principale — non è possibile detrarre gli interessi nel 730.

In pratica:
Detrazione interessi mutuo prima casa → Sì (fino a 4.000 euro annui).
Detrazione interessi mutuo seconda casa → No.

Eccezioni e casi particolari

Esistono situazioni specifiche in cui la detrazione mutuo seconda casa può venire meno, anche se originariamente l’immobile era classificato come abitazione principale. Ad esempio:

  • Cambio di residenza: Se il contribuente trasferisce la residenza anagrafica in un altro immobile, la casa originaria diventa una seconda abitazione e gli interessi mutuo seconda casa non sono più detraibili.
  • Acquisto di una nuova prima casa: Qualora si acquisti un nuovo immobile destinato a residenza principale, l’immobile precedente perde lo status di abitazione principale, rendendo non detraibili gli interessi mutuo seconda casa.

Tuttavia, alcune eccezioni consentono di mantenere la detrazione anche in assenza di residenza nell’immobile, come nei casi di:

  • Trasferimento per motivi di lavoro.
  • Ricovero permanente in strutture sanitarie o case di cura.
  • Altre situazioni previste dalla normativa (es. militari o forze dell’ordine).

In tali casi, la detrazione rimane valida solo se l’immobile continua a essere considerato abitazione principale ai fini fiscali.

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