Come andrà il mercato immobiliare italiano? L'analisi di 8 esperti.
Il mercato immobiliare italiano si trova in un momento di transizione e di grandi aspettative, ma anche di sfide legate a un contesto economico globale e locale incerto. A tracciare un quadro delle possibili evoluzioni del settore sono stati otto esperti consultati dal portale immobiliare Idealista, i cui interventi offrono un mix di ottimismo cauto e realismo, considerando le opportunità e le criticità del mercato nei prossimi anni.
Un mercato in ripresa, ma non privo di incognite
I dati sulle compravendite, in continua crescita negli ultimi trimestri, rappresentano sicuramente un segnale positivo per il settore. Tuttavia, come sottolinea Emanuele Caniggia, CEO di Idea Fimit, il mercato immobiliare italiano è ancora influenzato da una forte volatilità e incertezza. Questi elementi, legati alla debolezza economica nazionale e all’instabilità geopolitica internazionale, stanno rallentando gli investimenti, specialmente da parte di operatori istituzionali e internazionali. Nonostante ciò, Caniggia prevede che il mercato continuerà a mostrare una certa dinamicità, soprattutto nei segmenti più resilienti.
La qualità come chiave del futuro
Vincenzo Albanese, amministratore unico di Sigest, immagina un mercato profondamente rinnovato nei prossimi anni, in cui la qualità sarà il fattore decisivo per il successo. In un contesto in cui i consumatori sono sempre più informati ed esigenti, sarà fondamentale offrire immobili di alta qualità, sia in termini di costruzione che di sostenibilità. Questo trend si riflette anche nella crescente domanda di soluzioni abitative eco-compatibili e integrate con tecnologie smart.
Allo stesso modo, Sandro Ghirardini, segretario generale di e-Valuation, sottolinea l’importanza di elevare la qualità non solo dell’offerta, ma anche della domanda e dei servizi correlati al settore immobiliare. Solo attraverso un miglioramento complessivo del sistema sarà possibile attrarre investitori e garantire una crescita stabile del mercato.
L'importanza di una visione internazionale
Il mercato immobiliare italiano deve confrontarsi con una domanda sempre più globalizzata. Marzia Morena, presidente del network Rics, evidenzia la necessità di adottare un approccio internazionale per intercettare investitori stranieri, attratti soprattutto dalle opportunità offerte dalle città italiane di medie e grandi dimensioni. Questo richiede una maggiore apertura del settore, con pratiche trasparenti, standard di qualità internazionali e un marketing adeguato a un pubblico globale.
Segmenti di mercato in evidenza
Tra i comparti più promettenti nei prossimi anni, spicca quello degli hotel. Marco Clerici, managing director di World Capital, prevede che il turismo, in costante crescita in Italia, continuerà a trainare gli investimenti in strutture ricettive. Il settore alberghiero, soprattutto nelle località turistiche più rinomate, rappresenta un’opportunità interessante per gli investitori, grazie a un ritorno economico potenzialmente elevato.
Anche il segmento residenziale rimane centrale, ma con sfumature diverse a seconda delle aree geografiche. Vittorio Angeletti, presidente di Immobili e Imprese srl, sottolinea come il 20% del settore residenziale presenti ancora criticità, con vaste aree del Paese che stentano a recuperare. Tuttavia, le città metropolitane e le località di prestigio stanno registrando una domanda sostenuta, sia da parte di italiani che di stranieri.
Ottimismo per il lungo termine
Dopo otto anni di crisi profonda, il mercato immobiliare italiano sembra finalmente vedere un orizzonte positivo, come afferma Roberto Busso, amministratore delegato di Gabetti. Questo ottimismo è condiviso anche da Alberto Cogliati di Engel & Völkers, che prevede un triennio favorevole per il settore, grazie a condizioni economiche più stabili e a una rinnovata fiducia da parte degli acquirenti.
Le sfide da affrontare
Nonostante le prospettive incoraggianti, il settore deve ancora affrontare alcune sfide importanti. Tra queste:
- L'incertezza economica e geopolitica, che potrebbe influenzare la fiducia degli investitori.
- La necessità di adattarsi a una domanda sempre più esigente, in termini di sostenibilità, tecnologia e qualità complessiva.
- Il divario tra le aree geografiche, con alcune regioni che registrano una crescita robusta e altre che rimangono indietro.