Mercato immobiliare ungherese: pesano il covid19 e politica interna
Il mercato immobiliare in Ungheria ha vissuto momenti molto positivi fino al 2020, con una domanda di immobili che superava l'offerta, alimentando l'interesse internazionale verso questo paese dell'Europa centrale. Tuttavia, la situazione è cambiata drasticamente e rapidamente. Coloro che non hanno venduto al momento giusto ora si trovano a dover affrontare perdite finanziarie significative.
In queste circostanze, gli investitori tendono a reagire in due modi: alcuni si lasciano prendere dal panico e vendono rapidamente per limitare le perdite, mentre altri mantengono la calma e decidono di tenere i propri investimenti, aspettando tempi migliori.
Le cause della crisi: Covid-19 e il governo Orbán
Il mercato immobiliare ungherese ha subito una caduta rovinosa a causa di due eventi: l'arrivo della pandemia di Covid-19 e l'influenza delle politiche del governo Orbán. Sebbene questi due fattori siano indipendenti l'uno dall'altro, hanno creato un clima di incertezza sia per gli investitori locali che internazionali, causando un drastico calo dei prezzi immobiliari.
Per capire meglio la gravità di questa crisi, basta considerare che i prezzi degli immobili in Ungheria sono tornati ai livelli del 2013, un periodo di forte ribasso. Fino alla fine del 2019, il settore sembrava destinato a prosperare ancora per molti anni, ma questi sogni sono stati infranti in pochi mesi. Ad aprile 2020 sono stati conclusi solo 5.971 contratti di vendita, causando gravi difficoltà a investitori, aziende edili e tutto l'indotto economico collegato.
Anche se è troppo presto per parlare di danni permanenti all'economia, l’imprevedibilità della pandemia rende difficile prevedere una ripresa. Il mercato ha subito una contrazione del 58%, un calo repentino dopo mesi di crescita costante. A ciò si è aggiunta una situazione politica ed economica complessa che ha aggravato ulteriormente il settore immobiliare.
Anni di crescita: Il boom del mattone nel 2018 e 2019
Il 2018 e il 2019 sono stati anni eccezionali per gli investitori immobiliari in Ungheria. Il mercato ha registrato aumenti significativi, passando da una crescita del 16% a oltre il 17%. Nella capitale, Budapest, la crescita ha toccato quasi il 25%, con una leggera riduzione nel 2019, che ha comunque mantenuto un aumento del 22,5%. Tuttavia, nel secondo semestre del 2019, i valori hanno cominciato a scendere, perdendo 10 punti percentuali.
Questo periodo di forte espansione è stato favorito da un alto livello di occupazione, salari in crescita e bassi tassi di interesse, insieme a una solida capacità di risparmio delle famiglie. Tuttavia, un fattore che potrebbe aggravare ulteriormente la situazione è l'introduzione dell'Hungarian Government Security Plus (MAP+). Questo prodotto finanziario, emesso dalla Banca Nazionale Ungherese (MNB), sta attirando gran parte dei risparmi delle famiglie, riducendo l’interesse per gli investimenti immobiliari e accelerando il declino dei prezzi del mattone.
Prospettive future: un quadro incerto
Il futuro del mercato immobiliare ungherese appare quanto mai incerto. Anche senza la pandemia di Covid-19, le scelte politiche del governo Orbán stanno riducendo la domanda interna di immobili, poiché il MAP+ disincentiva l'acquisto di case a scopo di investimento. Allo stesso tempo, le giovani coppie faticano ad acquistare la loro prima casa, un problema aggravato dal rallentamento dei cantieri dovuto alla pandemia.
La presa dei pieni poteri da parte del primo ministro Viktor Orbán ha ulteriormente complicato la situazione, introducendo elementi di incertezza che potrebbero influenzare negativamente il mercato nel lungo periodo. È difficile fare previsioni definitive, ma è chiaro che gli investitori devono essere pronti a fronteggiare qualsiasi evenienza.