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Confedilizia richiede più sostegni per la ripresa del mercato immobiliare

Mercato immobiliare: Confedilizia chiede più sostegni

Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha recentemente ribadito la necessità di misure di supporto per il settore immobiliare italiano. Dopo una lunga e difficile crisi, il settore immobiliare potrebbe finalmente rilanciarsi se supportato da politiche adeguate e incentivi che incoraggino nuovi investimenti. Spaziani Testa ha espresso la propria insoddisfazione riguardo a come le statistiche del settore vengono spesso commentate in modo superficiale, sollecitando una maggiore precisione e obiettività nell’interpretazione dei dati. Uno degli esempi più recenti riguarda il rapporto della Banca d’Italia, che ha presentato come "crescita" quella che Confedilizia vede invece come un parziale recupero delle perdite degli anni precedenti.

Confedilizia ritiene fondamentale chiarire la reale condizione del mercato per poter sviluppare politiche economiche efficaci. I dati recenti confermano che il numero delle compravendite immobiliari, pur in lieve aumento, è ancora molto distante dai livelli pre-crisi: nel 2016, le compravendite immobiliari erano inferiori del 25% rispetto al 2008, anno antecedente alla crisi finanziaria globale. Rispetto al 2011, anno precedente all’introduzione dell'Imu/Tasi, il calo delle compravendite è stato del 14%, con un decremento del 31% nel settore terziario.

La caduta dei valori immobiliari e il confronto con l’Europa

Oltre al calo delle compravendite, si registra una significativa perdita di valore degli immobili esistenti. Secondo l'Istituto Nazionale di Statistica, i prezzi delle abitazioni in Italia sono diminuiti del 20% rispetto ai livelli pre-crisi e hanno continuato a calare nel 2016. Questo andamento negativo è confermato anche da Eurostat, che ha evidenziato come l’Italia sia, insieme a Cipro, l’unico Paese europeo a registrare un calo dei prezzi immobiliari. In un contesto europeo in cui molti Paesi stanno vivendo una ripresa dei valori immobiliari, l'Italia rappresenta un'eccezione preoccupante che segnala una debolezza strutturale del settore.

Le Cause della crisi immobiliare italiana

Confedilizia sottolinea che il mercato immobiliare italiano è stato colpito da una doppia crisi: da una parte, quella globale del 2008-2009, e dall'altra una crisi interna, legata a un aumento significativo della tassazione immobiliare. Dal 2012, infatti, l’introduzione di nuove imposte, come l’Imu e la Tasi, ha triplicato il carico fiscale sugli immobili, rendendo il possesso di una casa più oneroso e meno appetibile come investimento. Questa tassazione elevata ha avuto un impatto diretto sulla domanda immobiliare, contribuendo alla riduzione dei prezzi e limitando il potenziale di crescita del settore.

Spaziani Testa evidenzia che, per rilanciare il mercato immobiliare e recuperare la fiducia degli investitori, sarebbe necessario ridurre la pressione fiscale sugli immobili. Un alleggerimento delle imposte potrebbe incentivare l’acquisto di case e favorire la crescita del settore, con effetti positivi anche su settori economici correlati, come l’edilizia e l’arredamento. Inoltre, un mercato immobiliare più dinamico creerebbe opportunità di occupazione e supporterebbe la crescita economica del Paese.

Le elezioni francesi e la lezione per l’Italia

Spaziani Testa fa inoltre riferimento alle recenti elezioni presidenziali in Francia, durante le quali il tema del rilancio del settore immobiliare ha ricevuto una particolare attenzione da parte dei candidati. Secondo il presidente di Confedilizia, l'Italia dovrebbe prendere esempio dalla Francia e riconoscere l’importanza del settore immobiliare come motore di crescita economica. Se il governo italiano decidesse di adottare politiche di supporto al settore immobiliare, ciò potrebbe generare benefici significativi per l’economia nazionale, coinvolgendo non solo il comparto immobiliare ma anche molti altri settori.

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