“Gli Immobili in Italia” sono low cost
E’ giunto alla seconda edizione lo studio “Gli immobili in Italia” presentato a Roma nei giorni scorsi da Gabriella Alemanno, direttore dell’Agenzia del territorio. I dati che emergono con maggiore evidenza sono quelli di un Paese in cui il valore degli immobili dichiarato al fisco corrisponde pressappoco ad un terzo di quello reale e dove l’evasione fiscale sugli affitti ha l’apparenza di normalità. Per quanto riguarda l’ICI e l’imposta di registro il rapporto è infatti in genere di uno a tre: il divario si differenzia tra regione e regione, in Trentino Alto Adige arriva a 4,50 mentre il più basso si registra invece in Molise dove il valore di mercato reale è in media il doppio di quello catastale. Altro elemento da considerare è il notevole divario tra lo spazio abitativo a disposizione a seconda che si viva in paesi o in città: nella capitale e a Milano ad esempio molti si accontentano anche di 50 mq. Anche sull’età media dei proprietari di immobili emergono spunti di riflessione interessanti: gli over 51 sono 13 milioni mentre solo un milione e mezzo ha tra i 20 e i 30 anni. La distribuzione di proprietari in base al genere è abbastanza alla pari mentre per quanto riguarda il criterio territoriale la maggior parte dei proprietari risiede al nord Italia. Ma il dato più oscuro dello studio riguarda gli immobili destinati ad “altro utilizzo”: posto che gli immobili dichiarati in locazione sono 2,8 milioni e che le famiglie che invece dichiarano di vivere in affitto sono 4,3 milioni, anche togliendo la quota destinata all’edilizia residenziale pubblica e le qualche migliaia di casa affittate a persone non fisiche resta comunque un “buco” di almeno 500 mila immobili confuso nella categoria “altri utilizzi” e probabilmente rientrante invece negli affitti in nero. Molte persone affittano in nero per evitare di pagare le tasse, lo stato dovrebbe fare dei controlli in modo da regolarizzare gli affitti, facendo pagare meno a tutti quanti.