No commissione agli inquilini dei contratti di affitto: ma non è l'italia!
Nel Regno Unito, una delle novità più rilevanti per il mercato immobiliare è stata annunciata dal governo di Theresa May, che ha deciso di vietare alle agenzie immobiliari di addebitare commissioni agli inquilini per la sottoscrizione di contratti di locazione. Questa misura mira a risolvere uno dei problemi più discussi nel settore delle locazioni, ovvero le commissioni elevate che, storicamente, gli inquilini sono stati costretti a pagare per l'intermediazione delle agenzie immobiliari. Ma, sebbene l'intenzione del governo sia quella di alleviare i costi per gli inquilini, ci sono alcune preoccupazioni che questa nuova regolamentazione possa avere effetti collaterali indesiderati.
Il problema delle commissioni elevate
Le commissioni per la sottoscrizione di contratti di affitto sono un aspetto ben noto del mercato immobiliare britannico. Fino a oggi, era prassi comune che le agenzie immobiliari chiedessero agli inquilini un compenso per i servizi legati alla stipula di un contratto di locazione, come la gestione delle pratiche burocratiche e la preparazione dei documenti necessari. Questa prassi ha visto un aumento significativo delle commissioni negli ultimi anni. Secondo una stima condotta da El Iberico, dal 2009 ad oggi, le commissioni per i contratti di locazione sono aumentate di circa il 60%. Un dato che rispecchia l'ampliarsi del divario tra i costi medi per gli inquilini e il valore di mercato degli affitti.
Secondo le rilevazioni ufficiali, in media gli inquilini pagano circa 223 sterline (circa 260 euro) per l'affitto di una proprietà, ma in zone come Londra, dove la domanda di locazioni è particolarmente alta, questa cifra può salire anche oltre le 300 sterline. Per molti inquilini, soprattutto quelli che si trovano a vivere in zone a reddito medio-basso, queste commissioni possono rappresentare una spesa significativa, aggiungendosi ai già alti costi degli affitti, e contribuendo a rendere il mercato immobiliare ancora meno accessibile.
La risposta del governo: il divieto delle commissioni sugli inquilini
La decisione di Theresa May e del suo governo di vietare alle agenzie immobiliari di addebitare le commissioni agli inquilini è una risposta diretta a queste problematiche. Il governo spera che questa misura possa ridurre il carico finanziario per gli inquilini, rendendo più equo l'accesso al mercato delle locazioni. In particolare, si auspica che il divieto possa facilitare l'ingresso di un maggior numero di persone nel mercato degli affitti, riducendo le difficoltà economiche per chi si trova a vivere in affitto in città con alti costi abitativi, come Londra.
Il divieto, che entrerà in vigore a partire dal 2018, rappresenta un importante passo nella politica abitativa del governo, cercando di allentare la pressione sulle famiglie britanniche che lottano per far fronte ai costi delle locazioni. Non solo le agenzie immobiliari non potranno più addebitare commissioni agli inquilini, ma dovranno anche rispettare una serie di altre norme, tra cui la maggiore trasparenza nei processi di locazione e la riduzione di pratiche che, secondo il governo, possano risultare dannose per gli affittuari.
Le preoccupazioni: potenziale aumento dei prezzi degli affitti
Tuttavia, non tutti sono d'accordo con questa misura. Se da un lato il divieto delle commissioni sugli inquilini potrebbe sembrare una vittoria per i locatari, dall'altro lato alcuni esperti del settore sollevano delle preoccupazioni. In particolare, c'è il timore che la misura possa tradursi in un aumento dei canoni di locazione.
Una delle critiche principali riguarda il fatto che il divieto di addebitare commissioni agli inquilini non impedisce alle agenzie di applicare commissioni ai proprietari degli immobili. E sebbene non ci sia un obbligo legale per i proprietari di passare il costo delle commissioni agli inquilini, è facilmente prevedibile che molti proprietari potrebbero decidere di trasferire questo costo aumentando il canone di locazione. In altre parole, se il proprietario dell'immobile si trova a dover pagare commissioni più alte per l'affitto della propria proprietà, potrebbe cercare di recuperare queste spese aumentando l'importo richiesto agli inquilini.
Questo scenario potrebbe avere un impatto negativo sui costi complessivi per gli inquilini, specialmente in un mercato dove la domanda di locazioni è già molto alta, e dove i prezzi degli affitti continuano a salire. Alcuni analisti suggeriscono che, se la misura dovesse portare a un aumento dei prezzi degli affitti, l'effetto complessivo potrebbe essere controproducente, poiché potrebbe non ridurre sostanzialmente le spese per gli inquilini, ma semplicemente spostarle da una voce (la commissione) a un'altra (l'affitto mensile).
La politica del governo per l'aumento dell'offerta abitativa
Oltre al divieto sulle commissioni degli inquilini, il governo di Theresa May ha anche annunciato un programma di investimenti significativi nell'edilizia residenziale, con l'intenzione di costruire oltre 100.000 case popolari nei prossimi anni. Questa iniziativa è mirata a soddisfare la crescente domanda di alloggi a prezzi accessibili, soprattutto nelle aree ad alta densità abitativa come Londra. Inoltre, è previsto un ulteriore investimento nella realizzazione di circa 40.000 alloggi destinati alle persone più bisognose, come le famiglie a basso reddito o coloro che si trovano in situazioni di difficoltà economica.
Questa politica, che punta a potenziare l'offerta abitativa, potrebbe contribuire a ridurre la pressione sui prezzi degli affitti e migliorare la situazione per gli inquilini. Tuttavia, è importante notare che la costruzione di nuove abitazioni richiede tempo e risorse, e non è una soluzione immediata ai problemi strutturali del mercato. Pertanto, la misura sulle commissioni e l'aumento dell'offerta di abitazioni potrebbero non essere sufficienti a risolvere tutti i problemi del settore delle locazioni, ma rappresentano comunque passi significativi in una direzione positiva.
Una riforma controversa con prospettive contrapposte
La decisione del governo di Theresa May di vietare alle agenzie immobiliari di addebitare commissioni agli inquilini è un passo importante verso una maggiore equità nel mercato delle locazioni. Se da un lato questa riforma potrebbe ridurre il carico economico per gli inquilini e rendere più accessibile il mercato degli affitti, dall'altro lato c'è il rischio che i proprietari possano trasferire questi costi agli inquilini, aumentando così il prezzo degli affitti.
Le preoccupazioni legate all'impatto sul mercato sono comprensibili, ma nonostante i timori, la mossa del governo potrebbe stimolare una riflessione più ampia su come migliorare l'accessibilità abitativa in generale. L'aumento dell'offerta di case popolari e alloggi per le persone in difficoltà potrebbe rappresentare una soluzione a lungo termine per rendere il mercato delle locazioni più equo e sostenibile. Tuttavia, resta da vedere se queste misure riusciranno a risolvere in modo efficace il problema degli affitti troppo elevati, che continua a essere uno dei principali ostacoli per milioni di persone nel Regno Unito