Affitti in nero a Roma
Gli affitti in nero rappresentano una delle problematiche più gravi e diffuse nel mercato immobiliare italiano, soprattutto in città come Roma, che ospita numerosi studenti universitari e lavoratori fuori sede. Questo fenomeno è particolarmente presente in zone ad alta densità abitativa e nei quartieri vicini alle principali università. Nonostante i continui sforzi delle autorità per combattere l’evasione fiscale nel settore, la pratica degli affitti non dichiarati continua a essere una piaga difficile da eradicare.
Purtroppo, il fatto che gli affitti in nero siano una realtà ben radicata nelle città universitarie, o in quelle dove è alta la presenza di fuori sede, è noto da tempo. Tuttavia, vedere nero su bianco i numeri degli affitti non dichiarati lascia comunque interdetti. Recentemente, è emersa la notizia di un uomo di ottant'anni che, già segnalato alla Guardia di Finanza, non dichiarava i canoni d'affitto incassati per nessuno dei 47 immobili di sua proprietà. Questi alloggi, locati senza contratto a studenti e senza alcuna registrazione, hanno portato a un'evasione fiscale per un valore complessivo di 13,5 milioni di euro, scoperta grazie all’intervento delle Fiamme Gialle di Roma, che hanno sequestrato tutti gli immobili.
Cosa si rischia se si affitta in nero?
Affittare in nero comporta seri rischi legali e fiscali sia per il locatore che per l'inquilino. Per il proprietario, i rischi includono multe salatissime, che possono arrivare fino al 240% dell’imposta evasa, oltre alla possibilità di un procedimento penale in caso di recidiva o di frode fiscale su larga scala. In casi gravi, come quello menzionato, è possibile che l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza dispongano il sequestro degli immobili. Inoltre, i canoni d’affitto non dichiarati possono essere recuperati retroattivamente, con un aggravio di interessi e sanzioni.
Per gli inquilini, invece, le conseguenze non sono meno gravi. In assenza di un contratto regolare, non si ha alcuna tutela legale, e si rischia di essere sfrattati in qualsiasi momento, senza alcuna garanzia di preavviso o di rientrare nelle normali tempistiche previste dalla legge. Inoltre, se l’inquilino non denuncia la situazione, potrebbe essere considerato complice nell’evasione fiscale e rischiare, a sua volta, sanzioni.
Leggi quanto costa un contratto di affitto.
Dove sono gli affitti più bassi a Roma?
Nonostante Roma sia una delle città più costose d’Italia in termini di affitti, esistono alcune zone in cui i canoni sono relativamente più bassi. Queste aree si trovano principalmente nelle zone periferiche e semicentrali della città. Tra i quartieri con affitti più accessibili troviamo:
- Tor Bella Monaca – Zona a est della città, conosciuta per i suoi prezzi molto competitivi, sebbene presenti alcune problematiche legate alla sicurezza e ai servizi.
- Borghesiana – Un altro quartiere a est, che offre canoni di locazione più bassi rispetto alla media cittadina e buoni collegamenti con il centro grazie alla linea C della metropolitana.
- Torre Angela – Situata nelle vicinanze di Tor Bella Monaca, Torre Angela è una delle zone più economiche per chi cerca alloggi lontano dal centro storico.
- San Basilio – Un quartiere più a nord-est, con prezzi abbordabili, ma che necessita di considerazioni riguardanti i servizi e i collegamenti con il resto della città.
- Primavalle – Pur essendo più vicino al centro rispetto ad altre zone menzionate, offre ancora affitti inferiori alla media, specialmente per studenti.
In generale, gli affitti tendono a essere più alti nelle aree centrali e in prossimità delle università, come la zona di San Lorenzo (vicino all’Università La Sapienza), Marconi (adiacente a Roma Tre), e Tor Vergata (nei pressi dell’omonimo ateneo). Nelle zone più lontane dai poli universitari e dai centri nevralgici della città, i prezzi calano sensibilmente, rendendo queste aree una scelta obbligata per molti studenti e lavoratori fuori sede.
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Il Patto Antievasione e la lotta contro gli affitti in nero
A Roma, la Guardia di Finanza ha condotto una battaglia serrata contro gli affitti in nero, rivelando che circa il 70% degli studenti fuori sede non possiede un contratto regolare. Per contrastare questa forma di evasione fiscale, l'Agenzia delle Entrate del Lazio, insieme alla Regione, Roma Capitale e alle principali università romane (La Sapienza, Roma Tre e Tor Vergata), ha siglato un accordo chiamato "Patto Antievasione". Questo protocollo ha semplificato la procedura per denunciare gli affitti irregolari tramite il numero 117, consentendo agli studenti di segnalare in maniera anonima i casi di locazioni non dichiarate.
Nonostante questo importante passo avanti, è chiaro che la strada da percorrere è ancora lunga. Per risolvere la situazione, è necessario un aumento significativo dei controlli e una maggiore collaborazione tra le istituzioni e i cittadini, così da scoraggiare questa pratica che danneggia non solo gli inquilini, ma l'intero tessuto economico.
In conclusione, il fenomeno degli affitti in nero a Roma rappresenta un problema complesso, alimentato da anni di tolleranza e mancati controlli. L’introduzione del Patto Antievasione è un passo importante nella giusta direzione, ma per contrastare realmente l'evasione fiscale e proteggere gli inquilini, è necessario un impegno continuo da parte delle autorità competenti e una crescente sensibilizzazione tra i cittadini.