11 mila imprese edili fallite
Purtroppo la situazione economica italiana non ha portato nulla di buono in questo 2013, nel frattempo arrivano i dati relativi al 2012 che dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili, viene definito come l’anno più orribile e ovviamente analizzato la situazione non si può che dare ragione a queste aziende.
Pensate che da gennaio a dicembre 2012 hanno chiuso i battenti 11.000 imprese edili che senza rimorso hanno dichiarato il fallimento. A questo problema si collegano anche i licenziamenti che non sono di certo da tenere da parte.
Secondo i dati rilasciati dall’Ance, nel settore edilizio le persone che non hanno più un lavoro hanno raggiunto la quota di 446.000 e che nel 2013 aumenteranno a 669.000 analizzando tutte le aziende che stanno facendo fatica a stare in piedi.
I dati confermati dall’Osservatorio legato all’industria Ance confermano che dall’avvio della crisi economica ai giorni nostri, i fallimenti delle aziende operanti nel comparto edile rappresentativo sono un quarto del totale dei fallimenti italiani.
Ovviamente nemmeno il nuovo anno sembra portare con se buone notizie, infatti, le previsioni per il momento stimano un 5,6% di calo nelle richieste di commesse rispetto al 2012. L’Associazione Nazionale Costruttori Edili ha denunciato anche una diminuzione nelle compravendite prossima al dimezzamento, tutto collegato a questo periodi di crisi da cui l’Italia non sembra voler uscire.
La pressione fiscale è così elevata che anche il settore degli immobili non se la passa bene e per questo motivo, l’edilizia crolla. Il problema è stato evidenziato diverse volte e i politici lo sanno bene che è necessario attivarsi, il Governo in diverse occasioni ha comunicato di voler intervenire ma per il momento si tratta solamente di parole, forse è arrivato davvero il momento di passare ai fatti?
Se si vogliono ottenere dei miglioramenti sono necessari degli interventi immediati