Immobiliare, per Bankitalia lo scenario sta migliorando

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Secondo quanto afferma un recente sondaggio congiunturale condotto da Bankitalia tra la fine di dicembre 2016 e la fine di gennaio 2017, su un campione di oltre 1.500 agenzie immobiliari, nel corso dell’ultimo quarto del 2016 la quota di agenti immobiliari che ha segnalato una riduzione dei prezzi, corrente e attesa, ha continuato a calare. Le condizioni della domanda sono inoltre discretamente migliorate, accompagnandosi a una nuova riduzione dello sconto sulle quotazioni di vendita rispetto a quelle che sono state le richieste iniziali dei venditori. Dallo studio è merso inoltre che i mutui coprono più del 70 per cento del valore dell’immobile.

L’andamento dei prezzi

In maggior livello di dettaglio, nel corso del quarto trimestre 2016 il saldo fra le percentuali di riposte che hanno indicato dei prezzi in vendita in aumento e quelle che invece hanno indicato un andamento dei prezzi in vendita in diminuzione, è rimasto negativo, ma si è ridotto da -33,2 a -24,9 punti percentuali, con un notevole passo in avanti che è figlio principale della contrazione della quota di agenti che segnala la flessione. Una tendenza che è in atto almeno dall’inizio del 2015, e che ha riflesso la dinamica delle aree non urbane e non metropolitane.

Le compravendite

Ancora, la quota di agenzie che ha dichiarato di aver venduto almeno un’abitazione è cresciuta per il secondo trimestre consecutivo a 80,6 per cento, contro il precedente 72,9 per cento. Gli immobili oggetto di intermediazione sono stati prevalentemente quelli di metratura fino a 140 metri quadri, abitabili o comunque parzialmente da ristrutturare, e con una classe energetica mediamente bassa. Si rafforza intanto il miglioramento delle condizioni della domanda, considerato che il saldo tra le percentuali di risposte che hanno indicato un aumento e una diminuzione del numero di potenziali acquirenti è più che raddoppiato rispetto alla rilevazione precedente (a 12,6 punti percentuali, contro il precedente 4,6 punti percentuali).

Le cessazioni degli incarichi

Infine, risulta di interesse notare come la principale motivazione di cessazione dell’incarico nei confronti dell’agente immobiliare sia l’assenza di proposte di acquisto, a causa di prezzi che, evidentemente, vengono ritenuti troppo alti dai potenziali acquirenti (il 66 per cento degli operatori segnala ciò, 13,3 punti percentuali in più rispetto alla rilevazione di ottobre). È invece diminuita la quota di cessazioni dell’incarico che è dovuta a proposte di acquisto a prezzi troppo bassi per i venditori (a 46,4 per cento, ex 55,3 per cento).

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