Regolamento condominiale sui rumori dei bambini: cosa dice la legge?
Pianti incessanti, urla, schiamazzi e giochi a orari impossibili: all’interno di un condominio, chiunque si è trovato, prima o poi ad avere a che fare con i bambini del vicinato che spesso e volentieri arrecano fastidio in ogni momento della giornata. Ci sono bambini che corrono incessantemente al piano di sopra, che litigano e che urlano e che a lungo andare esasperano i poveri condomini. Ma come comportarsi davanti a inconvenienti del genere? Come deve comportarsi l’amministratore e che cosa dice la legge in merito? Come è possibile tutelarsi e che cosa dice il regolamento condominiale rumori bambini? Se esistono dei regolamenti condominiali cui è necessario attenersi, è anche vero che nel caso dei rumori dei bambini si entra in un argomento molto flessibile dato che i rumori possono includere pianti di neonati, ma anche schiamazzi dovuti al gioco o magari urla in cortile.
Rumori dei bambini in condominio
I rumori dei bambini sono un problema piuttosto frequente in un condominio che può verificarsi sia di giorno, sia di notte: ovviamente è bene valutare l’entità e la frequenza dei rumori, ma ricordate che la colpa è sempre dei genitori. Solo loro che dovrebbero educare in ogni caso i bambini nel rispetto altrui. Ricordate anche che vivere in un condominio significa rispettare delle regole comuni e se nessuno vieta ai bambini di giocare è pur vero che è necessario rispettare alcune regole di comportamento per garantire la pacifica convivenza. I bambini pertanto hanno diritto di giocare, sia all’interno degli appartamenti, sia negli spazi esterni del condominio: se è vero che il nostro ordinamento giuridico difende il diritto dei bambini di giocare, è necessario anche capire come. Le regole condominiali sul rumore dei bambini seguono in pratica quanto previsto dal Codice civile e penale. Vengono pertanto considerate illecite solo le immissioni acustiche che siano alla “normale tollerabilità”. Ma qual è il limite della normale tollerabilità? In generale la tolleranza condominiale è piuttosto ampia nei confronti delle famiglie che hanno figli piccoli che piangono e che possono trovarsi di fronte a bambini che hanno le coliche o che stanno mettendo i dentini. Ma ci sono comunque delle eccezioni. In linea di massima i rumori che rientrano nella normale tollerabilità non possono certo essere impediti, ma si è cercato di identificare questa soglia che coincide con i rumori che superano di oltre 3 decibel il rumore di fondo che proviene dall’esterno dell’edificio. Ovviamente di giorno, con il traffico e i rumori, diventa più difficile superare i limiti di tollerabilità rispetto alla notte quando tutto tace e i rumori vengono amplificati.
Regolamento condominiale, che cosa dice
La prima cosa da fare in questi casi è di controllare il regolamento condominiale con cui confrontarsi: ogni regolamento prevede delle fasce orarie nel corso delle quali è vietato svolgere attività che provocano rumori tali da disturbare la quiete pubblica e il sonno. Generalmente le fasce orarie vanno dalle ore 14 alle 16 e dalle 23 alle 8 di sera.
L’amministratore, il ruolo
L’amministratore condominiale (quanto guadagna un amministratore di condominio) di fatto dovrebbe far rispettare il regolamento del condominio: il suo intervento quindi è lecito fino a quando è obbligatorio. Inoltre i rumori potrebbero provenire dalle parti comuni, come ad esempio un giardino o terrazzo, un cortile. Ma se i bambini hanno diritto ad utilizzarlo, è anche vero che sono dei condomini esattamente come i loro genitori: e sono sempre i genitori i veri responsabili dei bambini, sono loro i responsabili per i danni arrecati dai figli fino a quando non diventano maggiorenni. Sono loro che devono educare i bambini nel rispetto del vicinato e la Cassazione in alcune sentenze ha comunque stabilito che è compito dei genitori controllare i bambini nel rispetto degli orari del silenzio, ma ha anche condannato il comportamento di alcuni condomini esasperati dai rumori dei bambini a tutte le ore. Giocare non significa fare rumore e sbattere le porte o le persiane: in casi drastici, i condomini, potrebbero anche voler chiedere un risarcimento economico. La responsabilità civile ovviamente ricade sui genitori, ma per ottenere il risarcimento è sempre necessario dimostrare che l’individuo, il condomino in questione abbia ricevuto un danno alla salute o al riposo. La richiesta di rimborso può essere presentata anche nel caso in cui il rumore sia emesso tra le mura domestiche. L’età del figlio, in caso di rimborso, è del tutto irrilevante: nel caso sia maggiorenne o minorenne, a dover rimediare saranno ovviamente i genitori in quanto proprietari dell’immobile. In ogni caso se i rumori dei bambini all’interno del condominio non sono eccessivi, sarebbe sempre meglio cercare di limitare le lamentele e scegliere la pacifica convivenza cercando di essere il più tolleranti possibile. Se i piccoli, come disposto anche dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia e adolescenza, ratificata dall’Italia nel 1991, hanno diritto inalienabile alle attività ludiche, è pur vero che i genitori dovrebbero educare i loro figli e cercare di evitare le lamentele dei condomini. Prima di gettarsi però in liti e cause anche civili è sempre meglio il confronto proprio con i genitori.
Responsabilità penali, quali sono
Esistono poi anche delle responsabilità penali: in questo caso per i bambini rumorosi in condomino potrebbe anche scattare l’articolo 659 con il reato di disturbo di quiete pubblica, ma solo nel caso in cui il rumore provochi fastidio a un numero congruo di persone travalicando anche il piano di sotto. All’esterno di certo il reato può scattare più facilmente dato che i rumori possono essere sentiti da tutti. In tal caso la responsabilità penale può ricadere sui figli che abbiano dai 14 anni in su. In ogni caso esistono delle regole anche sugli spazi: il cortile può ovviamente accogliere i bambini, ma il loro gioco non deve coprire l’intera superficie e lasciar spazio anche allo spazio comune per gli altri condomini.