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Altezza minima e normative del parapetto delle scale condominiali

Altezza del parapetto delle scale: significato, normative e regole

Quando si parla di sicurezza nelle abitazioni, soprattutto in un contesto condominiale, il parapetto delle scale interne assume un ruolo cruciale. Ma cosa significa esattamente "parapetto"? E qual è la differenza con una balaustra? In questo articolo esploreremo il significato di questi termini, le normative che regolano i parapetti e le ringhiere delle scale interne in condominio, con un focus sull’altezza minima e sulle leggi vigenti in Italia. L’obiettivo? Garantire che le scale non siano solo un elemento funzionale, ma anche un baluardo di sicurezza per chi le utilizza ogni giorno.

Parapetto: significato e funzione

Il termine "parapetto" indica una struttura di protezione, solitamente posta ai lati di scale, balconi o terrazze, con lo scopo di prevenire cadute accidentali nel vuoto. Può essere realizzato in materiali diversi – muratura, metallo, vetro o legno – e la sua funzione primaria è quella di offrire una barriera solida e affidabile. Spesso, nel linguaggio comune, si tende a confonderlo con la "balaustra", ma c’è una sottile distinzione: la balaustra è un tipo specifico di parapetto, caratterizzato da colonnine verticali (i balustri) sormontate da un corrimano. In pratica, ogni balaustra è un parapetto, ma non ogni parapetto è una balaustra. Nei condomini, entrambi i termini si intrecciano quando si parla di sicurezza delle scale interne.

Il parapetto delle scale interne in condominio: normative di riferimento

Le scale interne di un condominio sono considerate parti comuni ai sensi dell’articolo 1117 del Codice Civile, e la loro progettazione e manutenzione devono rispettare precise normative tecniche. In Italia, la normativa di riferimento per le scale interne abitazioni è il Decreto Ministeriale 14 giugno 1989, n. 236, che stabilisce le prescrizioni per l’accessibilità e la sicurezza negli edifici privati e pubblici. A questo si affianca il Decreto Legislativo 81/2008, noto come Testo Unico sulla Sicurezza, che si applica quando le scale sono parte di luoghi di lavoro o contesti con specifiche esigenze di protezione.

Per il parapetto delle scale interne in condominio, la legge impone requisiti chiari: deve costituire una difesa efficace contro il vuoto, essere resistente e garantire che nessuno – né persone né oggetti – possa scivolare oltre. Ma quali sono i dettagli pratici che ogni condomino o amministratore dovrebbe conoscere?

Altezza del parapetto nelle scale condominiali

Uno degli aspetti più importanti è l’altezza del parapetto nelle scale condominiali. Secondo il DM 236/1989, il parapetto deve avere un’altezza minima di 1 metro dal piano di calpestio, misurata in verticale fino al bordo superiore della struttura (che può includere un corrimano). Questo valore non è negoziabile: è il minimo indispensabile per garantire la sicurezza, soprattutto in presenza di bambini o persone con mobilità ridotta. Inoltre, il parapetto deve essere inattraversabile da una sfera di 10 cm di diametro, un dettaglio che impedisce a oggetti o arti di passare attraverso eventuali spazi vuoti.

Un esempio pratico? Se il tuo condominio ha una scala con un parapetto alto solo 80 cm, magari perché costruito prima del 1989, non è automaticamente fuori norma – la legge non ha effetto retroattivo – ma potrebbe essere opportuno un adeguamento per ragioni di sicurezza, specialmente se si pianificano lavori di ristrutturazione.

Ringhiere delle scale interne in condominio

Le ringhiere delle scale interne in condominio sono un elemento complementare al parapetto. Spesso realizzate in metallo o legno, devono rispettare gli stessi requisiti di altezza e inattraversabilità. L’altezza della ringhiera della scala in condominio segue lo standard di 1 metro, ma c’è un’attenzione particolare al corrimano: questo deve essere posizionato tra i 90 cm e 1 metro dal pavimento, con una distanza minima di 4 cm dalla parete o dal parapetto per garantire una presa agevole. Se la scala è larga o frequentata da bambini, un secondo corrimano a 75 cm può essere una scelta saggia, anche se non sempre obbligatoria.

La resistenza è un altro fattore chiave. Le ringhiere devono sopportare una spinta orizzontale significativa – secondo le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018), almeno 1,5 kN/m applicata al corrimano – per evitare cedimenti in caso di urti o pressioni accidentali.

Normativa scale interne delle abitazioni: altri requisiti

Oltre al parapetto e alla ringhiera, la normativa sulle scale interne abitazioni prevede ulteriori specifiche. Le rampe devono avere una larghezza minima di 80 cm (per scale non di uso pubblico), i gradini devono essere uniformi e il corrimano deve estendersi di 30 cm oltre il primo e l’ultimo gradino per offrire un supporto continuo. Questi dettagli, apparentemente tecnici, fanno la differenza tra una scala sicura e una potenzialmente pericolosa.

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