Come funziona il rilancio minimo e dove trovarlo
Partecipare a un'asta giudiziaria può essere una grande opportunità per acquistare un immobile a un prezzo vantaggioso. Tuttavia, il processo può essere complicato e richiede una comprensione chiara dei termini e delle procedure, incluso il concetto di rilancio minimo.
In questa guida, approfondiremo il concetto di rilancio minimo nelle aste giudiziarie, come funziona e come può influire sulla tua strategia di offerta.
Il concetto di rilancio minimo
Le aste giudiziarie sono procedure legali utilizzate per vendere beni pignorati, spesso immobili, al fine di recuperare i debiti del debitore. Queste aste sono condotte da un giudice o da un professionista delegato, e l'immobile viene solitamente venduto a chi fa l'offerta più alta. Il Giudice dell’Esecuzione, attraverso una perizia, avrà il compito di stabilire un prezzo base (prezzo minimo a cui deve essere venduto l’immobile).
Oltre al prezzo minimo, il Giudice dovrà stabilire anche il rilancio minimo, ovvero l'importo minimo con cui un offerente può aumentare l’offerta durante l'asta.
La cosa fondamentale da sapere, quindi, è che il tuo rilancio non può essere di importo inferiore al rilancio minimo previsto dall'ordinanza di vendita e dall'avviso di vendita.
Come si Determina il Rilancio Minimo
Il rilancio minimo nelle aste giudiziarie è determinato da vari fattori, tra cui il valore dell'immobile e le condizioni del mercato immobiliare. In genere, il rilancio minimo è una percentuale del prezzo base dell'immobile che varia dal 2% al 5%.
Quando viene utilizzato il rilancio minimo?
Il rilancio minimo, nelle aste senza incanto, non è sempre necessario.
Quando si partecipa ad un’ asta senza incanto, bisognerà presentare un'offerta in busta chiusa e, solo nel caso ci fossero più offerte, il Giudice darà il via ad una gara a rialzo per l’aggiudicazione definitiva dell’immobile.
In tal caso sarà necessario conoscere il rialzo minimo, ovvero la misura minima prevista dalla legge per rilanciare l’offerta. I rilanci possono essere eseguiti in due modi:
- con sistema di rilancio segreto unico: gli offerenti dovranno indicare l’importo massimo che sono disposti ad offrire per aggiudicarsi l’immobile.
- con sistema di rilanci successivi durante l’apertura della busta (asta con incanto): ogni offerente potrà rilanciare sull’offerta degli altri partecipanti; l’asta si conclude quando, trascorsi 60 secondi, nessuno rilancia l’ultima offerta.
Il giudice dell'esecuzione e il professionista delegato alla vendita giocano un ruolo fondamentale nel determinare il rilancio minimo. Loro si occupano di predisporre l'avviso di vendita, indicando le modalità di partecipazione all'asta, il prezzo dell'immobile, eventuali vendite precedenti, e il rilancio minimo.
Rilancio Minimo: Un Esempio Pratico
Per comprendere meglio come funziona il rilancio minimo faremo un esempio pratico:
Supponiamo che Giulio e Lucia partecipino all'asta per un immobile nel Comune di Cagliari. Giulio offre 55.000 euro, mentre Lucia offre 56.000 euro. In tal caso è possibile che il delegato alla vendita decida di indire una gara tra i due offerenti in cui il prezzo di partenza sarà l’offerta più alta quindi di 56.000€.
Se non esistesse il rilancio minimo, a Giulio basterebbe offrire 56.001€ per vincere la gara e aggiudicarsi l’immobile o ancora potrebbero rilanciare all’infinito rialzando di un euro ad ogni nuova offerta; proprio per questo motivo si è introdotto il rilancio minimo.
Supponiamo che il rilancio minimo sia di 2000€, Giulio potrà ribattere offrendo 58.000€, Lucia potrà controbattere offrendo 60.000€ e così via.
Solo quando uno dei due non farà la controfferta, l’immobile verrà aggiudicato.
N.B. non è possibile fare offerte inferiori all’offerta minima ma è possibile fare offerte più alte del rilancio minimo.
Dove trovare la voce dei rilanci d'asta
La misura minima del rilancio all'asta si trova nell'avviso di vendita e nell'ordinanza di vendita. Questa informazione viene solitamente riportata nella parte relativa al prezzo base e all'offerta minima.