Realizzare strutture per vivere al meglio l’esterno della casa
Con l'avvicinarsi della primavera e conseguentemente dell'estate come realizzare verande, pergolati e tettoie per vivere gli spazi esterni o per sfruttare maggiormente terrazzi e balconi?
Ma per realizzare questo genere di strutture è necessario comunque richiedere le autorizzazioni al Comune di appartenenza, competente in merito e, se si vive in edifici multipiano, al condominio. Necessario a non incorrere in un abuso, il titolo abilitativo adeguato, può tuttavia variare a seconda del tipo di struttura che si installa e del contesto in cui è inserito il manufatto deve essere realizzato.
La normativa
Le autorizzazioni per la costruzione di pergole, pensiline, tettoie e verande tuttavia variano da Comune a Comune. Dunque è bene consultare il Regolamento Edilizio del proprio Comune, meglio richiedere la consulenza di un tecnico abilitato per valutare il proprio caso specifico e districarsi al meglio nelle prescrizioni comunali; nonché nelle soluzioni tecniche e di materiali possibili.
Ci sono alcune norme che hanno fornito delle linee guida in questo senso, anche se le Regioni possono ampliare o ridurre l’ambito applicativo delle disposizioni. A livello nazionale poi recentemente è stato pubblicato il Regolamento edilizio tipo che ha fornito la definizione univoca di molte strutture per la vivibilità dell’esterno. Così ad esempio vi si definisce la tettoia, “ come un elemento edilizio di copertura di uno spazio aperto sostenuto da una struttura discontinua, adibita ad usi accessori oppure alla fruizione protetta di spazi pertinenziali” ; mentre la veranda come “un locale o spazio coperto avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza o portico, chiuso sui lati da superfici vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili”.
Maggiore chiarezza sarà fatta dal glossario unico delle principali opere edilizie che il Ministero delle Infrastrutture dovrà redigere entro il 9 febbraio 2017.
Accanto alla normativa, la giurisprudenza fornisce altri orientamenti sull’argomento; in particolare dà valore alla precarietà e all’ amovibilità dell’opera, ossia: un manufatto è definito precario se è rimovibile senza demolizioni ed ha carattere temporaneo.
Spesso, quindi, i manufatti amovibili e di modeste dimensioni possono essere installati anche con una comunicazione di inizio lavori, mentre per le strutture fisse, o che implicano un aumento della volumetria, si necessita di permesso di costruire, senza dimenticare che nel caso di immobili condominiali deve sempre essere preliminarmente richiesta l'autorizzazione al condominio.
Per realizzare una tettoia, struttura intelaiata rigida che non ha carattere di amovibilità, è necessario, nella maggior parte dei casi, il Permesso di Costruire e in molti casi , bisogna inoltre allegare alla richiesta di autorizzazione anche un progetto strutturale, a seconda della classificazione sismica del comune (http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/classificazione.wp) .
Poiché le autorizzazioni per la costruzione di pergolati, pensiline, tettoie e verande variano da Comune a Comune, è bene consultare il Regolamento Edilizio del proprio Comune e richiedere la consulenza di un tecnico abilitato per il proprio caso specifico.
A livello nazionale ci sono alcune norme che hanno fornito delle linee guida in questo senso, anche se le Regioni possono ampliare o ridurre l’ambito applicativo delle disposizioni.
Recentemente è stato pubblicato il Regolamento edilizio tipo che ha fornito la definizione univoca di molte strutture per la vivibilità dell’esterno. Ad esempio definisce la “tettoia” un elemento edilizio di copertura di uno spazio aperto sostenuto da una struttura discontinua, adibita ad usi accessori oppure alla fruizione protetta di spazi pertinenziali e la “veranda” un locale o spazio coperto avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza o portico, chiuso sui lati da superfici vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili.
Maggiore chiarezza sarà fatta dal glossario unico delle principali opere edilizie che il Ministero delle Infrastrutture dovrà redigere entro il 9 febbraio 2017.
Accanto alla normativa, la giurisprudenza fornisce altri orientamenti sull’argomento; in particolare dà valore alla precarietà e all’amovibilità dell’opera: un manufatto è definito precario se è rimovibile senza demolizioni ed ha carattere temporaneo. Spesso, quindi, i manufatti amovibili e di modeste dimensioni possono essere installati anche con una comunicazione di inizio lavori, mentre le strutture fisse, o che implicano un aumento della volumetria, necessitano di permesso di costruire; salvo diverse indicazioni da aprte del Comune o della Regione.
Le differenze e le diverse autorizzazioni da richiedere
La tettoia, non ha carattere di amovibilità, è necessario quindi il Permesso di Costruire e se s’intende realizzarla poggiata su una altra struttura , es. un terrazzo , bisogna allegare alla richiesta di autorizzazione anche un progetto strutturale.
Per coloro che vivono in condominio poi potrebbe essere necessario, anche in base al regolamento di condominio, richiedere il nulla osta degli altri condomini.
La pergola, a differenza della tettoia, non è definita dal Regolamento edilizio unico, tuttavia la giurisprudenza l’ha caratterizzata come struttura leggera, aperta sui lati e facilmente amovibile destinata a creare ombra; la differenza principale tra tettoie e pergole (evidenziata dalla giurisprudenza) risiede proprio nella copertura (fissa nel primo caso e discontinua e amovibile nel secondo caso).
Pertanto la realizzazione di un pergolato nel proprio giardino o sul terrazzo può richiedere un titolo abilitativo diverso a seconda delle dimensioni, della superficie, della copertura, del volume e del materiale della struttura. Infatti, il Regolamento Edilizio dei singoli Comuni contiene le caratteristiche tecniche e le relative autorizzazioni necessarie per ogni tipologia (come superficie massima, altezza massima ecc). A seconda dell’entità della struttura si potrebbe utilizzare una semplice CILA fino ad arrivare al permesso di costruire (se si superano determinate dimensioni).
La veranda, a differenza di una tettoia o di una pergola, è una struttura chiusa che costituisce, dal punto di vista urbanistico, un vero e proprio aumento della volumetria dell’immobile e una modifica della sua sagoma. Inoltre è una struttura fissa, anche se costituita da vetrate apribili, come specificato nella definizione del Regolamento edilizio tipo. Conseguentemente, per realizzarla è necessario verificare che l’immobile abbia ancora della volumetria residua e richiedere il Permesso di costruire, rispettando i rapporti di superficie aereo-illuminante stabiliti dal Regolamento di igiene e le altre norme contenute nel Regolamento edilizio comunale, compresi i distacchi da altri fabbricati. Ovviamente per chi vive in condominio è necessario ottenere anche il parere positivo di tutti i condomini; tale autorizzazione sarà infatti allegata alla richiesta da presentare al Comune.