Uso acqua domestica: costo medio, gestione e agevolazioni

L'acqua domestica si riferisce all'acqua utilizzata nelle abitazioni per vari scopi quotidiani, tra cui il bere, la cottura, la pulizia, il lavaggio dei piatti, il lavaggio dei vestiti, l'igiene personale e l'irrigazione dei giardini. Questa risorsa essenziale è parte integrante della vita quotidiana e del benessere delle persone.

Costo medio

Il costo dell'acqua domestica varia notevolmente a seconda della regione, delle politiche locali e delle infrastrutture disponibili. In Italia, il costo medio dell'acqua domestica è generalmente compreso tra 1,50 e 2,50 euro per metro cubo (1.000 litri). Tuttavia, questi costi possono aumentare in aree con scarsità d'acqua o dove è necessario trattare l'acqua in modo più intensivo per renderla potabile.

I costi possono essere suddivisi in due componenti principali:

  1. Tariffa fissa: un costo base che copre l'accesso al servizio idrico e la manutenzione delle infrastrutture.
  2. Tariffa variabile: basata sul consumo effettivo di acqua, incentivando così l'uso responsabile.

Gestione

La gestione dell'acqua domestica coinvolge vari attori, tra cui enti pubblici, aziende di servizi idrici e, in alcuni casi, enti privati. Questi soggetti sono responsabili della fornitura, della qualità e della distribuzione dell'acqua potabile, nonché del trattamento delle acque reflue.

In Italia, la gestione del servizio idrico è regolamentata dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), che stabilisce le tariffe e garantisce la qualità del servizio. La gestione dell'acqua domestica comprende diverse fasi:

  1. Captazione: raccolta dell'acqua da fonti naturali come fiumi, laghi e falde acquifere.
  2. Trattamento: purificazione e trattamento dell'acqua per renderla potabile.
  3. Distribuzione: trasporto dell'acqua potabile fino alle abitazioni tramite una rete di tubazioni.
  4. Smaltimento e trattamento delle acque reflue: raccolta e trattamento delle acque usate per evitare l'inquinamento ambientale.

Consigli sul risparmio

Risparmiare acqua domestica è fondamentale non solo per ridurre i costi, ma anche per preservare questa risorsa vitale. Ecco alcuni consigli pratici per un uso più efficiente dell'acqua:

  1. Riparare le perdite: una semplice goccia d'acqua che perde da un rubinetto può sprecare fino a 20 litri al giorno. Controllare e riparare tempestivamente le perdite può fare una grande differenza.
  2. Installare dispositivi di risparmio idrico: riduttori di flusso per rubinetti e docce, sciacquoni a doppio tasto per i WC e lavatrici e lavastoviglie efficienti possono ridurre significativamente il consumo d'acqua.
  3. Usare elettrodomestici a pieno carico: fare il bucato e lavare i piatti solo quando si ha un carico completo per sfruttare al meglio l'acqua utilizzata.
  4. Ridurre il tempo sotto la doccia: limitare il tempo della doccia a pochi minuti può risparmiare litri d'acqua ogni giorno.
  5. Raccogliere l'acqua piovana: utilizzare l'acqua piovana per irrigare i giardini e le piante riduce la necessità di usare acqua potabile per questi scopi.
  6. Chiudere il rubinetto: mentre ci si lava i denti, si fa la barba o si insaponano le mani, chiudere il rubinetto per evitare sprechi inutili.

Novità sulle Legislature uso domestico acqua 2013/2014

Con le varie legislature, il sistema delle agevolazioni fiscali ha segnato molti aspetti della vita di tutti gli italiani. Ci sono stati diversi interventi nell’ambito del trattamento dell’'acqua domestica per uso sanitario. Ripercorriamoli.

Con il decreto legge n. 83 del 2012 in Italia è stata introdotta una novità importante, ovvero, l’estensione della detrazione fiscale del 65% alle spese per interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.

La legge di stabilità per il 2014 (n. 147 del 27 dicembre 2013) ha prorogato al 31 dicembre 2014 le detrazioni delle spese per interventi di risparmio energetico e per ristrutturazione del patrimonio edilizio e ha poi introdotto la detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe A finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto dell’intervento.

Le spese possono essere detratte per il 65% se sostenute tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2014 e del 50% se sostenute dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015.

In caso di interventi su parti comuni degli edifici condominiali le aliquote saranno del 65% per le spese del primo semestre 2015 e del 50% per quelle che sono state sostenute dal secondo semestre 2015 al primo semestre 2016.

Sin dal 2008 l’acquisto di pompe di calore ad alta efficienza, di impianti geotermici a bassa entalpia e di tutti i prodotti che generalmente sono connessi all’installazione di caldaie è agevolato. In particolare, la norma prevede solo che si possa sostituire un impianto di climatizzazione invernale con una caldaia a condensazione, per cui laddove nel prezzo di tale bene siano inclusi anche filtri addolcitori, sistemi di dosaggio e prodotti per il condizionamento dell’acqua sanitaria e circuiti di riscaldamento, anche questi possono essere sottoposti ad agevolazione, ottenendo non solo un risparmio energetico ma, anche idrico.

Una detrazione del 50% è, invece, prevista per le spese relative all’acquisto di filtri addolcitori, sistemi di dosaggio e prodotti per il condizionamento dell’acqua sanitaria e circuiti di riscaldamento. Ciò, sia se vi sono interventi su singole unità abitative, in ambito di una manutenzione straordinaria e, nel caso di interventi su parti comuni di edifici condominiali, nell’ambito di una manutenzione ordinaria.

I vantaggi per il consumatore ben assistito da installatori professionisti e aziende leader del settore, può essere rilevante ed è importante che si sappia come rendere le abitazioni più efficienti dal punto di vista economico ed ambientale.

Questi interventi a favore del cittadino sono molto utili ma non sufficienti, si spera che la situazioni continui a migliorare nel tempo.