Aggiornamento del 28/02/23
Ancora sviluppi per il superbonus 110: ecco le ultime notizie in merito al bonus più chiacchierato di tutti.
Quando in piena pandemia, a maggio 2020, è stato introdotto uno dei bonus più richiesti, nessuno avrebbe immaginato, oltre al successo, le problematiche che ha portato questo bonus; per questo motivo, gli articoli 119 e 121 del DL 34/2020 hanno subito nel tempo 33 modifiche, di cui 19 all’art.119 e 14 all’art.121, il quale disciplina la cessione dei crediti e lo sconto in fattura. Queste modifiche erano mirate a sistemare le problematiche relative al superbonus.
L’ultima modifica apportata risale al 16 febbraio 2023, con l’approvazione in Consiglio dei Ministri e l’immediata pubblicazione del Decreto Legge n.11 del 2023, da ritenersi immediatamente valida dal 17 febbraio; parliamo delle “Misure urgenti in materia di cessione dei crediti”. Tramite il suddetto Decreto legge viene bloccata immediatamente la cessione del credito; ma vediamo nel dettaglio cosa si stabilisce attraverso questo decreto approvato pochi giorni fa:
- Vieta alle pubbliche amministrazioni di acquistare i crediti di imposta derivanti dall’esercizio delle opzioni per la cessione del credito e dello sconto in fattura dal 17 febbraio 2023 e circoscrive il perimetro della responsabilità solidale del beneficiario delle agevolazioni fiscali e del fornitore che ha applicato lo sconto e dei cessionari, nel caso di operazioni di cessione di agevolazioni indebitamente fruite.
- Vieta di optare, in luogo della fruizione diretta della detrazione, per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi o per la cessione del credito con riferimento ai crediti d'imposta di cui all'articolo 121
- Abroga una serie di norme che già riconoscevano la possibilità di cessione del credito per interventi edilizi.
In sintesi il Governo ha bloccato la possibilità di beneficiare del superbonus e di tutti gli altri bonus edilizi attraverso la cessione del credito e lo sconto in fattura, una mossa del tutto imprevista e repentina.
Ovviamente ciò non vale per tutti coloro che avevano già avviato le procedure entro il 16 febbraio, anche se, anche in questo caso, la situazione si complica e non poco. Quanto riportato dal Decreto stabilisce, infatti, che la norma riconosce una serie di condizioni per gli interventi già in corso per cui non si applica la nuova disciplina ma la situazione è incerta e caotica.
A rimanere a bocca asciutta quindi, oltre che le famiglie, sono anche migliaia di imprese che, se non ci fosse una retromarcia sulle decisioni prese, rischierebbero la chiusura.
Già da qualche tempo le aziende faticavano a reperire liquidità, nonostante i cassetti fiscali fossero pieni di crediti dovuti al superbonus.
Le ultime notizie sul superbonus sono quindi disastrose, il rischio più grande, oltre all’interruzione dell'efficientamento degli immobili, è il fallimento di migliaia di imprese con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro, una previsione che, in questo momento già così duro, l’Italia non può proprio permettersi.
Aggiornamento del 7/09/22
Ancora nulla di certo sulle ultime notizie del superbonus 110. Avevamo approfondito l’argomento a Giugno 22 nell’articolo “Superbonus 110: fondi esauriti” e ancora oggi il futuro del bonus in questione è incerto.
Superbonus 110 ultime notizie: petizione sullo sblocco della cessione dei crediti
Sta circolando una petizione per lo sblocco della cessione dei crediti edilizi in cui cittadini, professionisti ed imprenditori chiedono l’intervento urgente dello Stato. Ciò che sottolinea la petizione è appunto la grave condotta dello Stato che ha cambiato i termini del bonus in corso d’opera, tra cui i crediti divenuti improvvisamente non cedibili con conseguenze disastrose sia sulle famiglie che sui professionisti del settore.
Tra le richieste della petizione c’è sicuramente la possibilità di rivedere le scadenze al fine di poter riprogrammare il calendario dei lavori, in particolar modo il requisito del 30% entro la fine di settembre e per i lavori delle unifamiliari.
Superbonus 110 ultime notizie: nuova documentazione necessaria.
Al fine di evitare truffe ai danni dello Stato è possibile che le banche e Poste Italiane richiedano un repertorio di immagini per accertare l’effettivo svolgimento dei lavori.
Probabilmente questa ulteriore documentazione non sarebbe stata necessaria se non fossero trapelate dichiarazioni fraudolente ai danni dello Stato, tra cui dichiarazioni di lavori mai esistiti al fine di incassare la cessione del credito.
Nella circolare 23/E/2022 rilasciata a Giugno dall’Agenzia delle Entrate si sottolinea nella sezione 5.3 “Attività di controllo e profili di responsabilità in tema di utilizzo dei crediti” che l’Agenzia delle Entrate procederà alla verifica della sussistenza dei presupposti per l’accesso alla detrazione e nel caso in cui non ci fossero i requisiti per usufruire del bonus l’Agenzia delle Entrate provvede al recupero dell’intero importo, maggiorato di interessi e delle sanzioni di cui all’art. 13 del d.c. n 471 del 1997. Il recupero dell’importo è effettuato nei confronti del soggetto beneficiario ed in base all’art 121 comma 4 anche i fornitori e i soggetti cessionari dovranno rispondere dell’utilizzo del credito d’imposta solo se l’utilizzo è stato eseguito in modo irregolare.
Superbonus 110 ultime notizie: fotografie sullo stato d’avanzamento dei lavori
Tra tutta la documentazione necessaria che bisogna esibire in caso l’Agenzia delle Entrate facesse degli accertamenti spunta anche la documentazione fotografica.
Il famoso PRIMA e DOPO verrà richiesto durante gli ipotetici controlli, immortalando la situazione iniziale PRIMA dei lavori, e la situazione successiva ai lavori al fine di evidenziare il SAL (Stato Avanzamento dei Lavori).
A richiedere le foto non è direttamente l’Agenzia delle Entrate ma coloro che cedono il credito d’imposta, ovvero le banche o PosteItaliane.
Oltre alle foto, è importante conservare tutti gli altri documenti richiesti per almeno 5 anni dalla prima dichiarazione dei redditi in cui si richiede la detrazione (termine ultimo per i controlli). Quali sono gli altri documenti?
- tutte le fatture delle spese sostenute;
- ricevuta del bonifico parlante per il pagamento dei lavori;
- delibera dell’assemblea condominiale (se si tratta di condomini);
nel caso in cui i lavori sono stati svolti da un soggetto diverso dal proprietario dell’immobile sarà necessaria anche una dichiarazione di consenso del proprietario.
Come detto prima l’ Agenzia delle Entrate ha 5 anni di tempo per verificare i documenti esibiti per usufruire dei bonus fiscali, eventuali mancanze obbligheranno il soggetto alla restituzione dell’importo ricevuto più una maggiorazione fino al 200%. Ma quali sono gli errori in cui si può incappare? Vediamoli tutti:
- assenza di documentazione
- contraddittorietà tra documentazione e lavori
- sproporzione tra lavori e credito ceduto
- incoerenza tra la condizione reddituale del cedente e il valore dell immobile.
In tutti i casi sopraelencati si perde la detrazione e si ci si dovrà sobbarcare del doppio della spesa dei lavori eseguiti.
Ricordiamo infine che oltre all’Agenzia delle Entrate, anche l’ENEA ha il compito di verificare i requisiti tecnici degli interventi e la conformità dei lavori per ottenere l’obiettivo del risparmio energetico ed il miglioramento sismico.