Rotterdam è una città completamente circondata dai fiumi. La città sa bene che le inondazioni non possono essere sopportate contenendo l’acqua piovana. Per questo si è cercato di trasformare la superficie in una specie di deposito acquitrinoso. Così, tutto è stato studiato in modo che possa contenere l’acqua. Sono stati creati impianti di stoccaggio per raccogliere l’acqua piovana e molte aree verdi, così come le facciate e le coperture delle abitazioni che hanno delle proprietà assorbenti.
L’idea ulteriore è quella di creare una serie di quartieri galleggianti, da terminare nei prossimi tre anni. La progettazione prevede anche un padiglione galleggiante che funga da centro conferenze, situato nella zona porto.
C’è stato dunque lo spostamento degli impianti elettrici dalle cantine, dove normalmente sono situati, ai piani alti degli edifici. I pavimenti in legno sono stati sostituiti con superfici a prova d’acqua. I tetti verdi sono 140.00 mq dal 2008 e nel 2014 dovrebbero arrivare a 200.000.
La riduzioni fiscali sono aumentate per coloro che pongono in essere comportamenti “green” come la raccolta dell’acqua piovana. La cosa da capire è che città come Rotterdam sono a forte rischio di inondazioni, per questo bisogna imparare a conviverci.
Tali soluzioni di implementazione e innovazione sono viste come un chiaro vantaggio. Questo non accade perché sia meglio prevenire che curare, ma perché nell’ottica del fare business conviene. I ricercatori e progettisti del paese hanno ormai dei livelli tali di esperienza che vengono richiesti anche fuori patria, proprio per la loro esperienza e soluzioni progettuali. Stando a quanto chiesto dalla città di New Orleans, vi sono trattative con molti paesi dell’America Latina, Sud Africa ed Asia dell’Est.
Anche in Italia sono presenti molte zone a rischio, anche in questo sarebbe il caso di intervenire.