Parliamo della Sardegna, più precisamente dell’isola dell’Asinara a Porto Torres. Dismesso nel 1998, l’isola è stata la sede del carcere di massima sicurezza, conosciuto come carcere Asinara, nel quale sono stati richiusi criminali che avevano affiliazioni con organizzazioni mafiose e politiche di estrema destra ed estrema sinistra, attivi in quegli anni sul territorio italiano.
L’isola ha una storia molto lunga e burrascosa, tra cambi di amministrazioni e trasformazioni: da colonia penale a penitenziario fino al carcere di massima sicurezza. Trasformazioni che l’Asinara non finisce di vedere. Cessata l’attività di detenzione, nel 2002 l'intera isola è stata dichiarata Parco nazionale dell'Asinara.
Oggi è in attesa di diventare il primo parco in Sardegna certificato dalla Carta Europea del turismo sostenibile di Europac, associazione tedesca che si occupa di raggruppare tutte le aree protette d’Europa. Sogno che sta per vedere la sua concretizzazione anche grazie al grandissimo intervento di riqualificazione edilizia che rivoluzionerà le sorti del parco: l’isola infatti cambierà totalmente le sue vesti a favore di un'ospitalità sostenibile sul piano ambientale, economico e sociale. Da ex carcere passerà ad essere un albergo diffuso.
Grazie la riqualificazione si intende dare valore al patrimonio immobiliare esistente, riutilizzando la struttura penitenziaria come albergo diffuso.
Molti paesi hanno adottato, durante delle riqualificazioni, la modalità dell’albergo diffuso, ma cos’è?
Albergo diffuso: cos’è e come funziona
È una particolare tipologia di albergo, definita orizzontale, poiché la struttura prevede camere e servizi dislocati in diversi edifici, che rimangono vicini tra loro. Pratica spesso adottata nei centri storici o nei borghi per garantire un esperienza che si immerge nella vita quotidiana della città non limitandosi al puro livello turistico.
La pratica dell’albergo diffuso è spesso utilizzata nella riqualificazione di edifici storici o di pregio, in quelle città di forte interesse artistico e architettonico, che per varie ragioni sono rimasti chiusi e non utilizzati. Oltre ad essere un vantaggio per non lasciare un immobile alla rovina del tempo, risolvono il problema degli spazi per la costruzione di nuovi edifici per la ricettività turistica.
Quali sono i punti di forza che differenziano gli alberghi diffusi dalle altre strutture?
Indubbiamente il principale beneficio è la riqualificazione degli immobili chiusi o storici che non erano destinati alla fruizione pubblica. Di conseguenza restituire valore a tutta l’area, contribuendo alla crescita del turismo.
- Rispetto del contesto culturale perché punta direttamente al recupero del patrimonio artistico e culturale dei minori centri abitativi o zone non troppo inclini al turismo.
- È sostenuto dalle politiche comunitarie nazionali e locali, vista la grande potenzialità di incrementare sia il reddito sia il livello di occupazione locale.
- L’autenticità: si vive in un vero contesto locale e non in costruzioni estemporanee create appositamente per il turismo. Esaltando cosi la cultura stessa.
Questa tipologia è un grande vantaggio per il
Albergo diffuso: riqualificazione dell’isola Asinara
La soluzione dell’albergo diffuso è stata adottata nel progetto della riqualificazione, proprio perché permette di intervenire con un azione di recupero senza contaminare la cultura e l’ambiente. Soprattutto si posiziona come valore aggiunto all’identità del luogo.
Parliamo quindi di esperienze legate al territorio e non solo di soggiorni.
Da anni l’Ente del parco esprime questa volontà, e progetto vede prendere l’avvio con l’annuncio di Giovanni Piero Sanna, direttore della
Conservatoria delle coste:
«Con l'obiettivo di utilizzare Cala d'Oliva a servizio di una fruibilità turistica diffusa, vogliamo trasformare il piccolo borgo in una super foresteria, utilizzabile da tutti i cittadini che vorranno prenotare, nei periodi che preferiscono, occupando i locali in condivisone o singolarmente»
Per portare avanti il programma, il progetto vede già a disposizione un finanziamento di 800mila euro destinati alla realizzazione dei primi 38 alloggi nell’area dell’ex direzione carceraria di Cala d’Oliva. L’obiettivo finale è quello di dare vita alla totalità della zona, dandogli una seconda chance.
Dipende tutto dallo stato sugli esiti dei sopralluoghi degli immobili, che sono in fase di svolgimento. Va stabilito cosa fare per poter garantire tutto l’essenziale alle future strutture ricettive:
- luce;
- acqua;
- abitabilità.
Al fine di sostenere anche tutte quelle azioni volte all’animazione turistica e riqualificazione ambientale presenti nella proposta al vaglio dell’ Europarc, che fortunatamente si muove nella stessa direzione del Parco per raggiungere gli alti obiettivi preposti.
Il direttore del parco Vittorio Gazale sostiene fiero il progetto: «l'albergo diffuso a Cala d'Oliva è nel piano del Parco ed è un'indicazione vincolante […] Nel borgo c'è già tutto, le strutture ricettive, una chiesa, una piazzetta, un cinema, una pizzeria e uno spaccio. Così prosegue il percorso intrapreso con la funzionalizzazione turistica di caserme e ostelli»
Al piano di riqualificazione dell’Isola, partecipano: l’Ente Parco, la Regione attraverso al Conservatoria delle Coste, e il comune di Porto Torres.