La crisi, con l’inversione del ciclo edilizio che va dal 2006 al 2012, ha diminuito di molto il reddito degli architetti, si parla, infatti, di 20 mila euro in meno.
Anche il mercato potenziale è diminuito, per quanto concerne gli investimenti in costruzioni per la progettazione.
Il Rapporto 2013 sulla professione di Architetto, parla chiaro. Gli architetti italiani sono più di 150 mila. Ce ne sono 5 per duemila abitanti.
I problemi di cui abbiamo parlato all’inizio, combinati con l’allungamento dei tempi di pagamento e l’aumento delle insolvenze, ha portato in sei anni alla perdita di un terzo del reddito professionale tanto che nel 2012 il reddito medio dovrebbe essere sceso a poco più di 20 mila euro.
Il 40% degli architetti sta pensando di lavorare all'estero. Il 40% degli architetti italiani sta valutando la possibilità di lavorare all'estero ma, stando al Rapporto, solo un architetto su cinque ha avuto esperienze relative a progetti in altri Paese svolti dal proprio studio professionale: nella maggior parte dei casi, nell'Unione Europea, in particolare Francia, Spagna e Regno Unito.
Quest’anno, come sappiamo, è stato il sesto anno di recessione per il settore delle costruzioni, con una riduzione di un quarto ed un calo del -44% per le nuove costruzioni.
Il 2013 sarà un anno di ulteriore ribasso, tutti parlano del -1,4%, mentre nei due anni successivi potrebbe esserci una ripresa.
I lavori pubblici si sono ridotti del 27%, per questo si crede che il trend negativo si manterrà fino al 2015.
La crisi ha portato il settore ad una vera e propria trasformazione. Da un lato è cresciuto il mercato della riqualificazione, dall’altro quello degli impianti per le fonti energetiche rinnovabili. La situazione al momento non è semplice, servono maggiori sforzi da parte di tutti.