Il rialzo della BCE è un argomento che preoccupa più di qualcuno. Quali saranno le conseguenze? Che impatto avranno sulla situazione economica di chi sta pagando un mutuo?
Sicuramente, la situazione italiana al momento non è delle migliori; dopo la pandemia e la crisi di Governo, nell’effetto domino, ci sono rientrati anche i tassi dei mutui casa.
Vediamo cosa è successo.
Rialzo dei tassi BCE
La Banca Centrale Europea dal 27 Luglio ha alzato di mezzo punto i tassi di interesse, il rialzo, avvenuto per la prima volta dopo 11 anni, potrebbe avere conseguenze importanti sul costo della vita in Italia, e anche sui mutui. Oltre a questo si aggiunge l’inflazione che si è assestata al 7,9% su base annua, e chi ne capisce ha già gli occhi puntati sui mutui con tasso variabile.
Tutti coloro i quali si sono coccolati nel tasso variabile con interessi ai minimi storici sui mutui casa oggi trattengono il respiro e sperano in un cambio repentino di rotta, o comunque in un cuscinetto prima dell’impatto.
Oltre al tasso principale salito a 0,50%, anche i tassi sui depositi a zero e sui prestiti marginali è salito a 0,75%, ma potrebbe salire ancora fino alla fine dell’anno rendendo mutui e prestiti molto più costosi che impatteranno sul tenore di vita delle famiglie italiane.
Tassi variabili in rialzo
Se è vero che solo 10 su 100 mutui sono a tasso variabile, le ripercussioni si vedranno anche sui nuovi mutui a tasso fisso che renderanno l’acquisto di casa ancora più spaventoso.
L’Euribor infatti è quel parametro camaleontico vicino al tasso BCE, se quest’ultimo sale, non ci vorrà molto tempo che anche L’Euribor si adeguerà all’ascesa.
L’Euribor a 3 mesi è schizzato dallo -0,24% di metà Giugno allo 0,26% della scorsa settimana, per non parlare di quelli che hanno scelto l’Euribor annuale tra dodici mesi (a Giugno ‘23), l’indice potrebbe arrivare a circa 1,75%; questo farebbe salire il tasso variabile a 2,95%.
Tasso fisso: cosa succede?
Se hai stipulato un mutuo entro Giugno 2022, non c’è da preoccuparsi. Hai bloccato la tua rata ed il tuo tasso e non troverai sorprese. Se invece sei un nuovo sottoscrittore, considera che le condizioni di mercato sono cambiate, i tassi fissi sono in ogni caso agganciati all’Eurirs, e il mutuo che fino a poco fa aveva un tasso dello 0,60%, oggi è all’1,75%.
In conclusione: cosa succede?
E’ molto probabile che in autunno i tassi variabili tocchino e superino il 2%, anche se al momento le banche si aggirano ancora intorno all’1%, ma prevedere il futuro non è possibile in una scienza così variabile che può essere l’economia di un Paese. Sicuramente la scelta di un mutuo ad oggi non è da prendere sottogamba ed imparare a valutare attentamente ogni possibile imprevisto.
Facendo una simulazione con una rata mensile di 544€, a fine anno aumenterà fino ad arrivare a circa 620€ e a Giugno ‘23 arrivare anche a 660€. Non proprio una visione rosea, per chi ha scelto il mutuo a tasso variabile, ma i dati relativi a periodi di tempo molto stretti non sono indicazioni certe, ma soltanto indicative.
Scegli di portare il salvagente
In un mare in tempesta, imprevedibile e mosso, la scelta più ovvia è quella di armarsi di salvagente. Nel caso dei mutui stiamo parlando di mutui variabili con cap, ovvero un mutuo a tasso variabile che prevede un tetto massimo che non può superare al fine di evitare colpi dalle oscillazioni del mercato finanziario.
In alternativa c’è la formula a rata costante in cui variano il numero di rate e non l’importo.