Nella sua ultima riunione la BCE ha confermato invariati i livelli del corridoio e i target di acquisti per il quantitative easing. I tassi di riferimento rimangono così fermi, con il tasso centrale (refi) allo 0,0%, il tasso di rifinanziamento marginale stabile a +0,25% e quello sui depositi a -0,4%. Per quanto concerne le misure non convenzionali, il board dell'istituto monetario europeo conferma che "continuerà a condurre gli acquisti nell’ambito del programma di stimolo all’attuale ritmo mensile di 60 miliardi di euro sino alla fine di dicembre 2017 o anche oltre, se necessario, e in ogni caso finché non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione".
Complessivamente, a margine della riunione emerge come - nonostante la revisione al rialzo della crescita - il board della BCE guardi con particolare attenzione a un’inflazione che ancora non riesce a crescere in maniera robusta e omogenea, al netto delle oscillazioni temporanee legate al prezzo del greggio, e pertanto di una BCE che resterà molto accomodante ancora per un lungo periodo di tempo.
Per quanto concerne i tassi, dopo la riunione BCE i tassi Euribor sono rimasti sostanzialmente stabili e negativi sulle scadenze fino a 3 mesi, mentre i tassi Euribor a 6 e 12 mesi si sono invece ridotti ulteriormente di alcuni punti base. Un quadro, quello appena tracciato, che riteniamo possa essere confermato anche per i mesi a venire, sulla scia di una politica monetaria ancora estremamente accomodante.
Per quanto invece attiene i parametri di riferimento per i tassi fissi, i tassi Eurirs (sia su 10 che 30 anni) sono rimasti sostanzialmente stabili ma si sono ridotti sulle scadenze più brevi (2 e 5 anni), in linea con la percezione di una BCE accomodante. I livelli restano storicamente ridotti, seppur più elevati rispetto ai minimi di metà 2016.
E' sempre necessario prestare attenzione a mutui con tassi di usura che va ben oltre la soglia del tasso limite previsto dalla legge. Quindi alla luce di quanto sopra, su che tasso conviene indebitarsi? Sebbene sia difficile compiere una generalizzazione sul tema, è possibile esprimere una tendenziale preferenza verso l’indebitamento flessibile o a tasso fisso rispetto a quello a tasso variabile, soprattutto per quanto concerne gli orizzonti temporali medio-lunghi. Di contro, chi sceglie di indebitarsi per un orizzonte temporale breve o brevissimo, è possibile beneficiare di una maggiore convenienza optando per un tasso variabile su Euribor o BCE.