Se avete contratto un mutuo a tasso di interesse variabile, e vi siete rallegrati della flessione dell'Euribor, avete fatto bene: la compressione del parametro su cui sono calcolati quasi tutti i finanziamenti immobiliari indicizzati italiani ha infatti determinato una flessione dell'importo delle rate del piano di ammortamento e, di conseguenza, una minore fatica da parte degli italiani a rimborsare il capitale residuo e gli interessi nei modi e nei tempi concordati. Se tuttavia avete sperato in una drastica diminuzione dell'Euribor nella convinzione che tale comportamento potesse creare addirittura un rimborso alle vostre tasche, vi sbagliate.
Cosa accade quanto il tasso è negativo
Andiamo con ordine. Il tasso di interesse variabile applicato a un mutuo è determinato come sommatoria di due elementi: il parametro di riferimento (che è rappresentato, nella stragrande maggioranza, dall'Euribor) e lo spread (cioè la maggiorazione applicata dalla banca a titolo di remunerazione). Se per esempio l'Euribor è pari a 0,5% e lo spread è dello 0,4%, il tasso applicato nel periodo sarà dello 0,9%. Ma se l'Euribor dovesse calare a - 0,5%, considerando immutato lo spread, il tasso applicato dovrebbe essere negativo, pari a -0,1%, con conseguente "rimborso" di una parte degli interessi. Ma è così? In realtà, per una sentenza della Corte di Giustizia Europea, no.
La sentenza della Corte
La sentenza della Corte di Giustizia Europea ha chiuso le possibilità che i mutuatari europei possano ottenere dei rimborsi nel caso in cui, come sta accadendo, i tassi di interesse sfocino in territorio negativo. Per la Corte, infatti, gli istituti di credito non devono rimborsare i mutuatari degli interessi pagati in eccesso a causa dell'Euribor negativo. Una pronuncia che per le banche ricorrenti (spagnole) è quanto di più gradito si potesse sentire, visto e considerato che per i soli istituti di credito iberici si trattava di restituire diverse centinaia di milioni di euro.
La Banca d'Italia
In Italia, un'affermazione non dissimile è stata formulata dalla Banca d'Italia, che a febbraio aveva invitato le banche a neutralizzare l'erosione dello spread derivante dal sopravvenuto valore negativo dell'Euribor. Ma, in caso contrario, la Banca invita i clienti e le banche a procedere ai rimborsi, rispetto alle ipotesi in cui non sia stato previsto un floor, e verificare l'importo dell'eventuale rimborso che spetta al mutatario con tasso variabile...