La crescita dei mutui nel mercato bancario italiano continua di buona lenta, ed è andata altresì accentuando a partire dal secondo semestre dello scorso anno, con un volume erogato pari ad oltre 23,8 miliardi di euro. Ad ogni modo, sottolineano gli esperti di Nomisma, la marcata crescita mutui nel corso del 2015 e nella prima parte del 2016 ha rappresentato una sorta di rimbalzo, che ha permesso di recuperare parte delle posizioni perse e ripristinare una situazione di normalità, anche se su livelli inferiori rispetto a quelli pre-crisi, che appaiono essere ancora lontani. Negli ultimi mesi sono emersi i primi segnali di consolidamento del mercato e anche in futuro la dinamica delle erogazioni parrebbe destinata ad attestarsi su livelli più moderati rispetto a quelli recentemente evidenziati.
Per quanto concerne i valori degli immobili, in un contesto in cui non si può che registrare un nuovo eccesso di offerta d’immobili rispetto alla domanda, i prezzi mantengono ancora una leggera variazione negativa rispetto alle ultime previsioni di Nomisma, con il 2016 che dovrebbe chiudere a -1,2 per cento annuo per le nuove abitazioni e a -1,5 per cento per l’usato, e con le prospettive di rialzo che si spostano in genere oltre il 2017, anno invece caratterizzato da una sostanziale stagnazione.
Per quanto infine riguarda il dato sulle compravendite, gli acquisti di immobili in Italia a consuntivo 2016, sono attesi in crescita del 12 per cento secondo le stime Nomisma, confermando la ripresa delle transazioni in corso dal 2014 con un’intensità annua via via crescente. A guidare il cambiamento è, in particolare, il settore residenziale, che in tre anni è cresciuto del 23,8 per cento, mentre per l’insieme degli immobili d’impresa l’aumento è stato più contenuto e nell’ordine del 13 per cento.
La dinamica del mercato non residenziale nel 2016 induce a prevedere un rallentamento della ripresa delle compravendite sull’intero territorio nazionale. In particolare, il mercato retail degli spazi ad uso ufficio ha fatto segnare una vera e propria inversione di tendenza in negativo nell’ultimo anno. Sul versante degli immobili commerciali prosegue l’andamento positivo, così come nel segmento produttivo l’aumento dei contratti è risultato generalizzato, seppure di entità complessivamente modesta per influire sulle dinamiche generali di mercato.