Come sappiamo tutti, la seconda rata dell’ Imu è saltata. Tuttavia per i Comuni e il Governo, che avevano in mente di realizzare alcuni progetti, attraverso tali introiti, i piani sono saltati. C’è chi aveva bisogno di pagare i fornitori, dipendenti. Lo stesso sindaco di Torino e Presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Piero Fassino, sta protestando a gran voce.
Il capo dell’ Anci è stato serissimo, inviando al Governo Letta un messaggio molto chiaro e non confondibile: entro la fine dell’anno i Comuni devono necessariamente ricevere i fondi che dovevano arrivare con l’imposta sugli immobili come preventivato. Bisogna considerare anche l’incremento delle aliquote che è stato deciso nel corso di tale esercizio. La cifra equivalente è molto importante, facendo due conti. Ben 260 milioni di euro.
Se tali fondi non arrivano, i Comuni, semplicemente, non potranno adempiere ai loro debiti in sospeso, compresi i pagamenti dovuti ai propri dipendenti.
Nel corso dell’Audizione che ha avuto davanti alla Commissione Bilancio e alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati, Piero Fassino ha anche chiesto che venga rimandata alla fine di Novembre, come già è stato fatto per la presentazione del bilancio, anche il termine per recuperare le anticipazioni di tesoreria che, a suo tempo, furono concesse ai comuni italiani proprio in riferimento all’Imu. Dunque, dovrebbe essere portato al 30 Novembre 2013 anche la data per presentare gli equilibri di bilancio dei comuni.
E il Governo cosa risponde? Che i fondi arriveranno nel breve termine, forse entro questa settimana. La preoccupazione sale, ma resta la fiducia di alcuni Comuni, dipendenti, fornitori e dello stesso Fassino.
Situazione non semplice, forse si dovrebbe studiare una soluzione?