Le tendenze del mercato immobiliare internazionale per i prossimi mesi si preannunciano piuttosto complesse, a causa di una serie di eventi globali che hanno creato una situazione economica difficile e instabile. In particolare, la pandemia da SARS-CoV-2 ha colpito duramente l’economia mondiale, infliggendo un nuovo colpo a un sistema già provato dalla crisi economica del 2008. In Italia, il settore immobiliare stava appena cominciando a riprendersi quando la pandemia ha portato a un blocco quasi totale, aggravando una situazione già fragile.
Il lockdown ha avuto un impatto devastante non solo sull’economia, ma anche sulle relazioni sociali. Le restrizioni alla mobilità hanno costretto molti a rimanere isolati, e il settore immobiliare non è stato risparmiato. Con la graduale riapertura nella cosiddetta "fase 2", si sperava in una ripresa economica, ma molti settori, compreso quello immobiliare, stentano a ripartire. A livello globale, alcuni paesi hanno scelto di evitare blocchi rigidi, ma ciò ha portato a un aumento dei contagi e, purtroppo, dei decessi.
Le prospettive per il mercato immobiliare internazionale
Guardando ai prossimi mesi, le previsioni per il mercato immobiliare globale rimangono incerte. Alcune città potrebbero vedere una ripresa più rapida, ma il ritorno alla normalità dipenderà in gran parte dall'andamento della pandemia. Mercati immobiliari come quello del lusso saranno probabilmente i primi a risalire, con città come Monaco, Shanghai, Lisbona e Vienna in prima linea. Queste metropoli potrebbero registrare una crescita significativa dei prezzi già dal secondo trimestre dell’anno, con aumenti che variano dal 1% al 5% per immobili di fascia alta.
Lisbona e Londra, in particolare, sono attese con una crescita più forte, mentre Berlino, Madrid e Ginevra dovrebbero assistere a rialzi più contenuti. Tuttavia, la ripresa sarà lenta e graduale, con una maggiore attenzione verso gli investitori locali, mentre i capitali esteri potrebbero tornare solo verso la fine del 2021.
Come dovrebbero muoversi gli investitori nei prossimi mesi?
Per gli investitori, la parola d’ordine sarà prudenza. Il rischio di vedere i propri capitali immobilizzati è alto, specialmente in un contesto così incerto. Gli investitori dovrebbero orientarsi principalmente su mercati locali per il 2020, mentre il ritorno di capitali internazionali è atteso solo per il 2021, una volta che ci sarà maggiore chiarezza sull’uscita dalla crisi. La volatilità economica globale, insieme alle incertezze legate alla pandemia, spingerà gli investitori a evitare il Vecchio Continente per qualche tempo ancora.
Tendenze del mercato immobiliare italiano
Anche in Italia la situazione è delicata. Se a livello globale alcuni mercati mostrano segnali di ripresa, l'Italia dovrà attendere un po' più a lungo. La domanda interna potrebbe favorire un leggero rimbalzo entro il 2021, soprattutto per quanto riguarda le seconde case in località turistiche come le Alpi e le zone lacustri. Tuttavia, il ritorno dei capitali esteri potrebbe trasformarsi in speculazione piuttosto che in investimenti a lungo termine, approfittando di eventuali ribassi nei prezzi.
Il mercato immobiliare italiano sembra resistere, almeno per ora, mantenendo una certa stabilità nei prezzi nonostante la bassa domanda. Questo fenomeno potrebbe sembrare controintuitivo, ma è probabile che i prezzi siano artificialmente sostenuti da una mancanza di transazioni piuttosto che da una reale dinamica di mercato. Tuttavia, se la domanda non tornerà a crescere, si rischia un ribasso dei valori immobiliari più pronunciato nei mesi a venire.
Le aree di interesse per il 2021
Mentre il mercato immobiliare delle grandi città potrebbe rimanere stagnante ancora per un po’, le località meno centrali e quelle turistiche sono quelle che potrebbero vedere una crescita maggiore. Zone come la Franciacorta, l'Oltrepò pavese e alcune località alpine, sono tornate sotto i riflettori, attirando l'attenzione di chi cerca residenze più spaziose e lontane dalle metropoli.
L'interesse verso queste aree è legato anche al desiderio di una migliore qualità della vita, incentivato dal boom dello smart working e dalla necessità di vivere in ambienti più salubri. Questi cambiamenti nelle abitudini di vita potrebbero quindi stimolare un’ulteriore crescita della domanda per proprietà con spazi esterni, come giardini o terrazze, mentre le abitazioni situate in contesti urbani stretti potrebbero soffrire ancora per qualche tempo.