Il Comune di Roma e il Ministero della Difesa, rappresentati rispettivamente dal sindaco Alemanno e dal ministro Ignazio La Russa, in accordo con le direttive contenute nella legge n.191 del 2009 e successive modifiche, hanno firmato il protocollo per la valorizzazione degli immobili militari dismessi nella capitale. Il piano riguarderà un totale di oltre 15 strutture tra caserme, forti, magazzini etc. In particolare l’intervento sui forti, ubicati al di fuori delle mura aureliane (Boccea, Trionfale, Pietralata e Tiburtino), permetterà una rivalutazione e riqualificazione delle aree periferiche. Si parla di una superficie totale di circa 82 ettari il cui valore sul mercato è stimato approssimativamente per 2 miliardi e 400 milioni di euro. Nell’intesa confluiscono intuitivamente l’interesse della città di Roma a riqualificare queste aree del territorio urbano e quello del ministero della difesa a razionalizzare le proprie strutture traendone anche un profitto economico. Gli introiti del ministero serviranno a modernizzare le strutture esistenti e a costituire nuovi alloggi per i militari. Al Comune, secondo il programma spetterebbero circa 600 milioni di euro. Per realizzare l’obiettivo in concreto è prevista l’istituzione di fondi immobiliari di investimento. Questo è il primo passo di un processo che prevede più fasi di collaborazione e che richiederà, secondo le stime, all’incirca un anno per giungere al termine: sarà necessario in primis un accertamento sui singoli immobili per verificare la fattibilità del progetto, seguirà una definizione del piano d’uso e la progettazione vera e propria, sottoposta ovviamente a previa approvazione. Un ottimo progetto che andrebbe esteso immediatamente anche nelle altre regioni italiane.