Il Centro Studi di Casa.it ha recentemente focalizzato la sua attenzione sul mercato immobiliare piemontese, evidenziando alcune tendenze che segnano una ripresa moderata, ma ancora segnata da criticità. Nel secondo trimestre del 2013, le province di Torino, Novara e Alessandria hanno registrato segnali incoraggianti, con un incremento delle compravendite rispettivamente del 24,2%, 17,4% e 13,2% rispetto al primo trimestre dell’anno. Torino, in particolare, si distingue con un ulteriore aumento del 20,4% nelle compravendite, confermandosi un punto di riferimento per l’intera regione.
Nonostante questi segnali positivi, il mercato immobiliare piemontese continua a vivere un momento di difficoltà strutturale, caratterizzato da un forte calo dei prezzi e da un disallineamento tra domanda e offerta che contribuisce a rallentare ulteriormente il settore.
Compravendite in ripresa, ma a ritmo ridotto
Le analisi dell’Agenzia delle Entrate mostrano una discreta ripresa delle compravendite nel secondo trimestre del 2013 rispetto al primo. Tuttavia, se confrontiamo i dati con il primo semestre del 2012, emergono nuove flessioni. Province come Cuneo (-13,4%), Verbania (-12,9%), Asti (-11,4%) e Alessandria (-11,1%) registrano cali significativi nelle compravendite, mentre Biella evidenzia una flessione più contenuta (-1,6%).
Alcune province, tuttavia, mostrano segnali di ripresa: Verbania e Vercelli hanno registrato incrementi rispettivamente dell’1,0% e del 3,6%, segnalando che, nonostante le difficoltà generali, esistono aree in cui il mercato sta lentamente risalendo la china.
Prezzi in calo: opportunità e sfide
I prezzi degli immobili in Piemonte continuano a scendere, rendendo il momento favorevole per gli acquirenti. A Torino, i valori restano più elevati rispetto alle altre province, con una media di 2600 euro/mq per l’offerta e un punto d’incontro ideale tra domanda e offerta intorno ai 2300 euro/mq, secondo i dati di Casa.it.
Al di fuori del capoluogo, i prezzi calano sensibilmente:
- Cuneo: 2400 euro/mq
- Verbania e Asti: oltre 1800 euro/mq
- Biella: meno di 1300 euro/mq
Questa differenza tra i prezzi di offerta e domanda rappresenta uno degli ostacoli principali per il mercato immobiliare piemontese. La discrepanza media di 300 euro/mq si traduce in una differenza di 30.000 euro per un appartamento di 100 mq, una cifra che spesso rende difficoltosa la conclusione delle trattative.
Torino: un caso a parte
Nel terzo trimestre del 2013, Torino ha segnato un dato particolarmente negativo: appena 2000 unità vendute, il valore più basso degli ultimi 21 mesi. Le 4502 abitazioni vendute rappresentano il peggior dato degli ultimi sette trimestri, confermando che, nonostante la centralità del capoluogo, il mercato resta in crisi.
La discrepanza tra domanda e offerta è particolarmente evidente a Torino, dove il prezzo medio di vendita resta sopra i 2300 euro/mq, rendendo più complicato il recupero del mercato rispetto a città con prezzi più accessibili.
Approfondisci il mercato immobiliare di Torino
Un appello al governo: servono interventi urgenti
L’attuale situazione critica del mercato immobiliare piemontese richiede un intervento deciso da parte del governo. Misure concrete per ridurre il divario tra domanda e offerta, incentivare gli acquisti e sostenere le famiglie potrebbero contribuire a sbloccare il mercato.
Possibili azioni includono:
- Incentivi fiscali per gli acquirenti, specialmente per i giovani e le famiglie.
- Sostegno ai mutui attraverso politiche di accesso al credito più flessibili.
- Interventi di riqualificazione urbana per valorizzare gli immobili invenduti e ridurre i costi di ristrutturazione.
Con politiche mirate, il Piemonte potrebbe invertire la rotta e tornare a essere una regione con un mercato immobiliare vivace e dinamico.