Coinvolgerà quasi 2 milioni di unità immobiliari il piano studiato dal Governo per tentare di regolarizzare la situazione immobiliare del nostro Paese. La situazione da risanare è emersa a seguito dei rilievi certosini dell’Agenzia del Territorio dello Stato: dalla recente mappatura sono infatti emersi circa due milioni di immobili che non sono censiti nei tempi e nei modi stabiliti. Si tratta di un vero e proprio patrimonio immobiliare fantasma che per decenni, probabilmente molti, è sfuggito al controllo del Fisco e al catasto. La cifra totale si ottiene sommando gli ultimi immobili non censiti scoperti a quelli già emersi a partire dal 2007. Ci sono stati anche alcun casi, circa 150 mila, di adempimenti spontanei per l’accatastamento tardivo. Il vaso di Pandora è stato inaspettatamente scoperchiato ed ora occorre senza dubbio intervenire per ristabilire la legalità. Finora tuttavia gli interventi sanatori sono stati sporadici e lenti. Il Governo sottolinea ora la necessità di stringere i tempi e di incrementare i controlli. Una delle prime proposte avanzate, applicata già in alcune fattispecie di sanzioni amministrative non pagate, è quella di richiedere il pagamento di una somma forfettaria, a copertura delle spese pregresse non saldate, incluse quelle di natura fiscale. I Comuni si stanno muovendo per limitare all’ambito territoriale i gettiti che ne deriveranno. Le sanzioni per gli inadempienti potrebbero essere particolarmente gravose. Va infine valutato un altro aspetto da non trascurare, ovvero quello relativo agli immobili emersi che risultano essere abusivi e che dunque rischiano anche la demolizione. Meglio tardi che mai, questi controlli sarebbero dovuti iniziare già tanto tempo fa.