Mercato immobiliare italiano 2018: prezzi migliorati

Il mercato mercato immobiliare domestico, ponendo le basi per quello che sembra essere un presumibile sviluppo futuro.

Insomma, non è più, solamente, l’elemento fiduciario ad alimentare il ritorno alla domanda di acquisto, quanto il progressivo concretizzarsi delle aspettative di rilancio dell’economia nazionale. Su questa visione di partenza si basa pertanto l’accresciuta propensione all’indebitamento delle famiglie italiane per poter accedere all’acquisto della casa, con un trend che riteniamo possa ribadirsi anche nei prossimi mesi, contraddistinguendo in tal modo tutto il 2018.

Stando a quanto ci dicono le più recenti statistiche in merito, l'aumento della domanda di acquisto continua ad essere prevalentemente alimentato dalle esigenze di utilizzo diretto ed è quindi fortemente dipendente dalla possibilità di accedere al mutuo bancario. Non mancano comunque dei tangibili segnali sul fatto che sempre più persone stiano valutando un positivo ritorno degli investimenti in immobili come forma di impiego alternativa per chi dispone di liquidità.

Proprio in questo contesto, il ritorno in territorio positivo della variazione dei prezzi, al momento circoscritto a poche aree della Penisola, come quella di Milano, che sembra essere destinato progressivamente ad ampliarsi, non potrà che accrescere l’interesse per il settore, conferendo ulteriore slancio alla ripresa.

Ricordiamo infine che secondo le statistiche curate da Nomisma, i primi aumenti di prezzo riscontrabili nelle zone più richieste di alcune grandi città dovrebbero trasformarsi con molta probabilità in incrementi medi nei prossimi anni. Intanto continuano a ridursi sia i tempi di vendita sia gli sconti in fase di trattativa, a dimostrazione della maggiore vitalità del comparto.

Di contro, rimangono molto evidenti le differenze a livello di area geografica, con divergenze che appaiono ancora più significative rispetto al mercato retail, nel segmento corporate. Al dinamismo che contraddistingue il contesto milanese e, in misura minore, romano, si contrappone altresì l’ancora ridotta capacità attrattiva della maggior parte delle altre località, in particolare di quelle meridionali, che sembrano essere quelle maggiormente destinate a subire gli effetti della lunga crisi di comparto.