Il mercato immobiliare italiano fatica a riprendersi completamente, dopo una lunga fase di declino durata quasi un decennio, che continua a caratterizzare anche la fine di questa decade. Tuttavia, ci sono segnali positivi, con alcune aree del Paese che hanno già registrato un’inversione di tendenza, con i prezzi immobiliari tornati a crescere.
Questo tema, insieme a molti altri, è stato affrontato durante la presentazione del Forum “W City: la città delle donne”, che si terrà a settembre a Santa Margherita Ligure. Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, ha sottolineato che, nonostante il mercato immobiliare italiano chiuda il primo semestre del 2019 con un aumento delle compravendite, i prezzi rimangono stagnanti, ad eccezione di alcune grandi città dove si osservano segnali di ripresa.
Per quanto riguarda il resto del Paese, Scenari Immobiliari evidenzia che, nonostante l'interesse crescente degli investitori per il settore immobiliare italiano, manca ancora lo slancio necessario per un incremento diffuso dei prezzi delle abitazioni.
Passando ai dati, nei primi sei mesi del 2019 sono state effettuate 325.000 compravendite, con un aumento del 12,1% rispetto allo stesso periodo del 2018. Per l'intero anno, si prevede una crescita del 9,8%, leggermente inferiore rispetto al primo semestre, ma comunque significativa, con circa 670.000 transazioni attese.
Focalizzandosi sulle singole città, Roma ha registrato una crescita delle compravendite del 12,5%, superando Milano, dove l’aumento è stato del 12,3%.
Per quanto riguarda i prezzi, il loro andamento rimane una delle questioni più delicate. Nei primi sei mesi del 2019, si è verificato un leggero calo dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Anche in questo caso, la ripresa è limitata solo a determinate zone delle grandi città.
Mario Breglia ha inoltre commentato che la domanda immobiliare è in costante aumento, con il 60% trainato dal desiderio di migliorare la propria abitazione, il 20% dalla necessità di passare dalla locazione alla proprietà, e il restante 20% dall'investimento, sia per uso personale sia per i figli.
In sintesi, nonostante qualche segnale positivo per il mercato immobiliare italiano nel 2019, c'è ancora molto da fare per consolidare una ripresa che coinvolga anche i prezzi.