È sicuramente incoraggiante la crescita dei prezzi delle proprietà immobiliari in Eurozona, “certificata” dall’ultimo Rapporto annuale formulato dalla Bce, secondo cui il 2017 è stato un anno di prosecuzione dello sviluppo dei prezzi delle proprietà immobiliari, che mediamente – nei Paesi dell’area euro – sono cresciuti con un’accelerazione che non sembra comunque preoccupare l’istituto monetario, che afferma nel suo bollettino che “pur registrando un’accelerazione tendenziale fino a oltre il 4 per cento nel terzo trimestre del 2017, la crescita nominale dei prezzi degli immobili residenziali è rimasta al di sotto della sua media storica e ben al di sotto dei valori precedenti la crisi”.
È sempre la Bce a rammentare nel suo dossier che a condurre l’incremento dei prezzi è stato ovviamente il fattore determinato dalla forte domanda, sostenuta dall’incremento del reddito dei nuclei familiari e dall’aumento dei prestiti per l’acquisto delle abitazioni, oltre il 3% a fine 2017. A quanto sopra si è poi aggiunto il calo dell’indebitamento delle famiglie, ora al 58% del Pil nel terzo trimestre 2017. Insomma, più credito, meno debito e miglior reddito, è il mix che ha consentito al mercato immobiliare (soprattutto quello residenziale) di trovare una strada più sostenuta per la ripresa del settore.
Per quanto poi concerne gli immobili commerciali, l’incremento risulta essere ancora più sostenuto. “Nel 2016, il tasso di crescita sui dodici mesi dei prezzi degli immobili commerciali nell’area è salito al 5,1 per cento, dal 3,8 del 2015 e dall’1,9 per cento del 2014. Tale aumento dei prezzi è stato trainato dal segmento primario del mercato immobiliare commerciale (in cui i prezzi hanno registrato una crescita tendenziale del 18 per cento nel 2016, rispetto al 14 per cento dell’anno precedente) e, in particolare, dal segmento primario degli esercizi commerciali, in cui i prezzi hanno continuato a salire anche nel 2017” – ha ricordato la Bce.
Infine, la banca sottolinea come in molti dei Paesi che nel 2017 hanno registrato gli incrementi più significativi dei prezzi degli immobili commerciali, questo settore risulta essere altresì principalmente finanziato mediante investimenti diretti da parte dei fondi e degli investitori istituzionali, e invece meno sostenuto dai prestiti bancari. Chiude la Bce rammentando che “sebbene il credito bancario al settore degli immobili commerciali non sia in espansione, in alcuni paesi il settore bancario mantiene ampie esposizioni creditizie verso questo segmento del mercato immobiliare, rendendosi quindi vulnerabile a potenziali correzioni di prezzo negative. È evidente che, in ragione della sua natura e delle sue dimensioni, il settore degli immobili commerciali non è sistemico quanto il settore degli immobili residenziali”.