Case di lusso a Londra, Brexit continua a pesare sulle compravendite

Secondo quanto ha recentemente affermato il consulente immobiliare internazionale Knight Frank, l'incertezza politica continua ad avere un impatto tangibile sull'attività di vendita nel mercato Prime Residential di Londra.

Di fatti, sebbene il numero complessivo di scambi immobiliari registrati in questo segmento sia stato leggermente superiore nei primi sei mesi del 2019 rispetto a quanto non fosse stato registrato nel corso dello stesso periodo dell'anno precedente, non è stato un andamento uniforme nel periodo oggetto di valutazione e, probabilmente, non a caso.

Il dato fornito da Knight Frank sul numero delle transazioni conferma pertanto che vi è stata una diminuzione anno su anno a gennaio e a febbraio, sottolineando così ancora una volta – come già era capitato nel corso degli ultimi mesi – una atmosfera di incertezza, in quanto la scadenza del Brexit del 31 ottobre si sta avvicinando senza che vi sia una chiara idea e consenso politico sulla via da seguire per poter evitare lo scenario peggiore, ovvero quello di un’uscita dall’area comune europea senza alcuna intesa.

Ricordiamo naturalmente che il dossier di Knight Frank si riferisce alla prima parte del 2019 e, dunque, a un periodo in cui la scadenza del 31 ottobre non era così prossima. All’epoca, però, l’influenza era stata esercitata dalla scadenza originaria, fissata per il 31 marzo. Ancora, prima, il 15 gennaio, si era svolta la prima votazione non significativa sul tema Brexit.

Tra marzo e maggio, il numero di compravendita era poi aumentato rispetto all'anno scorso, riflettendo come un maggior grado di fiducia fosse tornato, proprio in seguito al rinvio della scadenza di marzo, e proprio in virtù del fatto che l’ipotesi di una uscita disordinata stava diminuendo (a maggio l’incremento delle compravendite nel settore era stato del 10,4%).

Tuttavia, i livelli delle transazioni sono di nuovo marginalmente diminuiti nel giugno 2019, dimostrando come l'incertezza politica fosse tornata dopo le dimissioni di Theresa May a fine maggio e con l'avvio delle elezioni per la leadership dei Tory.

Il nuovo primo ministro, Boris Johnson, si è impegnato a rilanciare l'economia britannica, che dovrebbe trainare l'attività sui mercati immobiliari, a parità di condizioni. Anticipare qualsiasi impatto a breve termine sul prezzo di un taglio delle imposte di bollo, come proposto da Boris Johnson, è meno semplice, dato l'effetto potenzialmente distorsivo sull'offerta e sulla domanda.

Tuttavia, una tale misura ridurrebbe gli attriti commerciali e dovrebbe quindi aumentare le transazioni e il gettito fiscale a lungo termine.

Nel frattempo, la domanda repressa continua a crescere. Il budget totale disponibile dei potenziali acquirenti di Knight Frank a Londra è salito a 51,5 miliardi di sterline nel secondo trimestre del 2019, poiché gli aggiustamenti dei prezzi legati all'imposta di bollo hanno spinto la domanda. Nonostante la forte domanda, l'offerta rimane limitata.

L'offerta di nuove proprietà rimane infatti più contenuta rispetto al passato, dato che i fornitori immobiliari esitano proprio a causa della già rammentata incertezza politica.

I mercati di valore superiore continuano comunque a sovraperformare rispetto alla media di mercato, per ragioni che includono anche il fatto che la crescita dei prezzi è stata più modesta rispetto al mercato tra il 2009 e il 2015. Il numero di scambi superiori a 10 milioni di sterline è aumentato del 33% nell'anno fino a giugno 2019, a fronte di un calo equivalente del 3% tra 1 milione di sterline e 2 milioni di sterline.

Continueremo a monitorare l’evoluzione di un settore sempre particolarmente caro per gli investitori immobiliari italiani nella fascia di lusso, convinti che nei prossimi mesi la volatilità possa continuare ad aumentare, in vista dell’avvicinarsi della scadenza del 31 ottobre e di potenziali elezioni anticipate che potrebbero far la loro comparsa nel calendario britannico. Per il momento la situazione politica è piuttosto incerta e, probabilmente, anche in virtù di ciò molti investimenti nel mattone londinese sembrano essere destinati al rinvio.