Il pagamento dell'affitto in contanti è un argomento che solleva spesso dubbi sia tra i proprietari di immobili che tra gli inquilini. In questo articolo analizzeremo in dettaglio le normative vigenti per il 2024, cercando di offrire un quadro chiaro e aggiornato.
Molto spesso, quando si parla di pagamento dell'affitto, si pensa immediatamente al bonifico bancario o all'assegno; tuttavia, è possibile effettuare il pagamento anche in contanti, a patto che si rispettino determinate regole stabilite dalla legge. Vediamo insieme quali sono.
La legge sul pagamento dell'affitto in contanti
La legge che regolamenta il pagamento dell'affitto in contanti è il Decreto Milleproroghe, convertito nella Legge n. 15 del 25 febbraio 2022. Questa normativa prevede una serie di limitazioni e obblighi a cui locatore e conduttore devono sottostare per evitare sanzioni.
Secondo il Decreto Milleproroghe, il pagamento dell'affitto può avvenire in contanti solo entro una certa soglia. Questa soglia viene modificata di anno in anno. Ecco un breve riepilogo delle variazioni degli ultimi anni:
- Dal 1 gennaio 2020 fino al 31 dicembre 2021, la soglia del pagamento dell'affitto in contanti era pari a 1999,99 euro;
- Dal 1 gennaio 2022, il limite è stato abbassato a 999,99 euro, ma solo per qualche mese;
- Successivamente, grazie ad un emendamento approvato in sede di conversione del Decreto Milleproroghe, la soglia si è attestata nuovamente a 1999,99 euro ed è rimasta tale per il resto del 2022;
- Dal 1 gennaio 2023, il limite per il pagamento affitto in contanti 2024 è sceso ancora a 999,99 euro.
Sanzioni per il superamento dei limiti
Il mancato rispetto dei limiti stabiliti dalla legge comporta l'applicazione di sanzioni. Queste possono variare dall'1% al 40% dell'importo versato in eccesso. Le sanzioni possono essere applicate sia al locatore che all'inquilino.
La ricevuta di pagamento
In caso di pagamento dell'affitto in contanti, è obbligatorio emettere una ricevuta, anche conosciuta comericevuta affitto. Questo documento deve riportare la data del pagamento, l'importo versato e le firme di entrambe le parti. La ricevuta di pagamento, in duplice copia, serve a dimostrare l'avvenuto versamento e a tutelare le parti in caso di controversie. Infatti, pagando "a mano" la locazione è importante avere un documento che testimoni l'effettivo pagamento affinché entrambe le parti possano avere una testimonianza scritta dell'avvenuto pagamento. La ricevuta deve essere in duplice copia; l'originale deve essere consegnata al locatario e la copia rimane al locatore.
Detrazioni fiscali e pagamento in contanti
Il pagamento dell'affitto in contanti non limita il diritto dell'inquilino a beneficiare delle detrazioni fiscali previste per la tipologia di contratto di affitto stipulato. La legge prevede infatti delle detrazioni fiscali forfettarie per i titolari di contratti di locazione di immobili adibiti a residenza principale.
Pagamento in contanti e contratto di locazione
Le modalità di pagamento dell'affitto devono essere specificate nel contratto di locazione. Questo documento, redatto tra il proprietario dell'immobile e l'inquilino, stabilisce le condizioni per l'utilizzo dell'immobile, tra cui l'importo dell'affitto, la durata del contratto e le modalità di pagamento.
Conclusione
Il pagamento dell'affitto in contanti è una pratica lecita in Italia, purché avvenga nel rispetto delle limitazioni imposte dalla legge ovvero di 999,99€; per importi pari o superiori a 1000€ è obbligatorio effettuare bonifico bancario o assegno. È importante informarsi e mantenere un comportamento corretto per evitare possibili sanzioni. Ricordiamo infine che è fondamentale redigere una ricevuta di pagamento ogni volta che si riceve un affitto in contanti, per tutelarsi in caso di controversie future.