Il mercato immobiliare del Veneto sembra essere tra i primi in Italia a mostrare segnali di ripresa dalla crisi causata dalla pandemia di COVID-19. Si osserva un interessante aumento del valore degli immobili, ma la situazione rimane complessa, caratterizzata da luci e ombre. Non tutte le città della regione stanno vivendo una ripresa uniforme: mentre alcune registrano significativi miglioramenti, altre stanno affrontando difficoltà non trascurabili, soprattutto in termini di incremento del valore degli immobili.
Uno dei fattori che ha contribuito alla ripresa è stato il buon controllo della pandemia nella regione, grazie a una campagna efficace di gestione della malattia che ha ridotto l'impatto dell'infezione più rapidamente rispetto ad altre aree. Tuttavia, la situazione rimane delicata e, sebbene ci si stia avvicinando alla "fase 3" di riapertura, il mercato immobiliare potrebbe risentire di eventuali nuovi focolai o restrizioni che andrebbero a minare la stabilità faticosamente raggiunta.
Nel complesso, il settore residenziale veneto ha registrato un aumento su base regionale di circa l'1%, offrendo un po' di sollievo a un mercato che ha attraversato momenti molto difficili. Oltre alla crescita delle vendite, è significativo anche l'aumento degli affitti, un altro segnale positivo che testimonia una ripresa più ampia.
Le città venete: le migliori e le peggiori performance del mercato immobiliare
Non tutte le città del Veneto stanno registrando gli stessi risultati, perciò è importante analizzare quali aree rappresentano le migliori opportunità di investimento. La ripresa del mercato non è omogenea, e alcune città si avvicinano già ai livelli pre-crisi, mentre altre stanno ancora lottando per riprendersi.
Per quanto riguarda le vendite immobiliari, quasi tutte le principali città venete hanno mostrato segni positivi, anche se con differenze rilevanti. Treviso si distingue come la città con la migliore performance, registrando un incremento del valore degli immobili di quasi il 4% rispetto a dicembre dell'anno precedente. Verona segue con un aumento del 2,1%, un dato superiore alla media regionale, che si attesta intorno a meno di un punto percentuale.
Tuttavia, è Venezia a mantenere il primato come città con il valore immobiliare più alto: qui il prezzo al metro quadro supera i 3.000 euro, nonostante l'incremento in termini percentuali sia inferiore rispetto ad altre città. Anche Padova ha registrato una crescita significativa, con un aumento dell'1,5%.
Non tutte le città, però, stanno beneficiando di questa ripresa. Rovigo e Vicenza hanno mostrato performance negative, con un calo di circa l'1,6% del valore degli immobili, rendendo queste aree meno attrattive per gli investitori. Questi dati evidenziano una situazione di fragilità in alcune parti della regione, che potrebbe richiedere un tempo maggiore per tornare ai livelli pre-pandemia.
Affitti in Veneto: segnali di ripresa
Anche il settore degli affitti sta mostrando segnali di ripresa, con un incremento del canone medio che ha raggiunto i 9 euro al metro quadro, segnando un aumento di oltre un punto percentuale rispetto a dicembre 2019 e quasi sei punti percentuali rispetto a marzo dello stesso anno. Tuttavia, anche in questo ambito, la situazione varia considerevolmente tra le diverse città.
Treviso ha registrato l'incremento maggiore, con un aumento del 5,2% nei canoni d'affitto, seguita da Venezia (+3%) e Verona (+2,5%). Queste città dimostrano una forte domanda di locazioni, probabilmente legata alla ripresa del turismo e delle attività economiche, nonché alla presenza di studenti e lavoratori.
Al contrario, Rovigo si conferma la città meno cara per quanto riguarda gli affitti, con un decremento di oltre due punti percentuali. Vicenza e Belluno hanno registrato rispettivamente una perdita di poco più dell'1% e dell'1,5%, sottolineando come alcune aree della regione stiano ancora faticando a recuperare terreno.
Affitti brevi: prospettive future
Il segmento degli affitti brevi nel Veneto sta ancora vivendo una fase di ripresa, rallentata dalle incertezze legate al turismo e ai flussi internazionali. La pandemia ha profondamente influenzato il comportamento dei viaggiatori e, nonostante l'apertura delle frontiere, molti italiani sono ancora riluttanti a spostarsi, preferendo vacanze di prossimità o soluzioni meno costose.
Tuttavia, con il progredire della stagione estiva e il miglioramento delle condizioni sanitarie, ci si aspetta che la domanda per gli affitti brevi possa crescere nuovamente, specialmente nelle città più turistiche come Venezia e Verona. Il recupero completo del settore potrebbe avvenire entro la fine dell'anno, con una ripresa più evidente durante il periodo autunnale, a seconda dell'evoluzione della situazione sanitaria.
In sintesi, il mercato immobiliare veneto sta mostrando segnali di ripresa, seppur con differenze significative tra le diverse città. Le aree più dinamiche come Treviso, Venezia e Verona stanno trainando la crescita, mentre città come Rovigo e Vicenza continuano a lottare per recuperare le perdite subite durante la crisi. Sarà cruciale monitorare l'evoluzione della situazione nei prossimi mesi, specialmente alla luce delle possibili variabili legate alla pandemia e alle politiche economiche.