Sta continuando senza sosta la lotta tra le amministrazioni comunali che sono rappresentate dall’ANCI, ovvero dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani e lo Stato, in merito alle due imposte che sono state oggetto di discussione durante l’anno appena trascorso, collegate entrambe alle abitazioni. Stiamo, infatti, parlando della già nota Imu e della Tares, la nuova tassa che è stata introdotta di recente.
Il Presidente dell’ Anci, Graziano Delrio, in merito a quest’ultima ha comunicato dopo l’incontro con il Governo Monti che l’Associazione ha ottenuto un discreto successo, vedendo accolte buona parte delle richieste che sono state presentate.
Per quanto concerne la Tarsu, la tassa ci sarà, non sarà cancellata in alcun modo, né tantomeno modificata. Infatti, le scadenze previste per i pagamenti, in tre rate, maggio, settembre e dicembre 2013 restano invariate. L’ultima rata prevederà l’aumento di 30 centesimi di euro x metro quadro. Da quel momento l’imposta sarà pagata direttamente allo Stato, non già ai comuni, questo per segnalare che si tratta di un tributo dovuto allo Stato e non al singolo comune. I comuni, sino a questo momento, potranno riscuotere la tassa secondo i vecchi modi, disponendo dei fondo con velocità e maggiore efficienza.
Per quanto riguarda l’IMU la questione resta ancora sospesa. Relativamente a questo punto l’Anci ha chiesto al governo di tornare sul problema degli immobili di proprietà dei Comuni su cui, denuncia il suo presidente, le amministrazioni comunali hanno avuto dei tagli, ma non hanno ricevuto ancora gli importi della tassa. Su tale punto, il Governo sta chiedendo altro tempo, trattandosi di un governo dimissionario. Tutto questo, però, potrebbe portare ad una delega del tutto al prossimo esecutivo.
La situazione è molto complessa e difficilmente si troverà una soluzione entro un breve periodo.