A fare notizia in questi giorni è la continua deflazione negli USA del valore degli immobili: le compravendite sembrano paralizzate e le prospettive sono stabili per almeno un ventennio. Comprare casa negli Stati Uniti quindi non rappresenta un investimento da trasmettere alle generazioni future. Gabetti Immobiliare ha analizzato la situazione nel nostro Paese per approfondire la tendenza all’investimento dei risparmiatori italiani e per valutare la possibilità che anche a livello nazionale si configuri il rischio di ripetere la situazione statunitense. Guido Lodigiani, direttore degli studi di cui sopra, ha in realtà evidenziato in Italia una situazione diametralmente opposta a quella attuale negli USA: la mancanza di alternative convincenti e garantite spinge sempre più i consumatori ad investire nel mercato immobiliare, acquistando appartamenti da destinare alla locazione o edifici in costruzione da rivendere a progetto finito. Rispetto agli ultimi due anni è stata registrata una crescita costante di piccoli investitori che preferiscono la via immobiliare ad azioni e depositi bancari. Questa tendenza è confermata anche dai dati raccolti dall’Agenzia del Territorio, in base ai quali le transazioni residenziali sono aumentate del 4,2% nei primi sei mesi del 2010. La crescita più significativa si è concentrata naturalmente nelle aree metropolitane, con il più 10,7%: le grandi città sono infatti le zone più attive per il mercato immobiliare grazie ad una maggiore mobilità lavorativa e studentesca. Ovviamente i prezzi delle case a Roma e Milano sono maggiori ma in proporzione il rendimento ottenibile per mezzo di locazione rende comunque l’investimento altamente conveniente. Il mercato immobiliare può variare di anno in anno, in molte zone può rimanere stabile o inalterato, questo in base a numerosi fattori.
In Italia si possono fare buoni acquisti visto che i prezzi in forte ribasso, se volete comprare case non perdete altro tempo.